AGNONE – La cancellazione della Ndocciata della Vigilia per lutto e in segno di rispetto nei confronti del dolore che ha colpito le due famiglie agnonesi travolte dall’episodio di cronaca di Roma fa discutere.
Dopo la pubblicazione del nostro articolo in merito alla decisione presa dall’Associazione che cura l’organizzazione del rito e dall’amministrazione comunale di cancellare l’evento, un intenso, sia pur composto dibattito ha animato il web.
Maurizio de Fazio, un turista campano che aveva già prenotato il suo fine settimana ad Agnone commenta pubblicamente: «Pur condividendo il dolore immenso per questo gesto estremo e disperato, avrei permesso di fare la ‘Ndocciata per varie ragioni: è un rito antico e contadino, il fuoco, non è una festa, non sono i fuochi di artificio, è la vita che prosegue. Annullare la ‘Ndocciata non riporterà in vita la donna e le sue figlie, bisognerebbe prendersi cura dei vivi, non dei morti soccorrendo un disagio che forse si era già manifestato, ma non se ne sono colti i segnali. La ‘Ndocciata non è più soltanto un vostro “rito” è una manifestazione di carattere nazionale. Siete usciti dal vostro “paese” e avreste dovuto pensare anche a quello che rappresenta per l’indotto economico e di immagine di Agnone questa amara cancellazione dell’evento. La ‘Ndocciata è un inno forte alla vita che deve contrapporsi a ogni forma di isolamento e depressione. Sono un turista che avrebbe dovuto cancellare la prenotazione, ma nonostante tutto, seppur con rammarico, raggiungerà lo stesso il vostro paese».
A rispondere al turista, quasi a nome di tutta la comunità agnonese, è Gabriella Gamberale: «Il suo rammarico è comprensibile e, proprio per questo, è apprezzabilissima la sua decisione di raggiungere comunque Agnone. Venendo, potrà comprendere che in questo momento il paese, oltre ad essere addolorato, è annichilito dalla tragicità dell’evento e ha bisogno di raccoglimento. Ho motivo di credere, però, che troverà comunque accoglienza, sebbene non festosa».