NEW YORK – Si è conclusa il 22 novembre scorso la mostra “Exhibit Abruzzo & Molise” che ha visto l’attiva partecipazione della nostra regione attraverso una serie di eventi che hanno portato all’attenzione del pubblico americano le bellezze e le peculiarità culturali, ambientali, artigianali e agroalimentari della terra molisana.
Innanzitutto sono rimaste esposte in una ampia sala del Westchester Italian Cultural Center di New York – per ben un mese e mezzo, dall’8 ottobre al 21 novembre – i prodotti di 10 aziende (Pontificia Fonderia di campane Marinelli, Masseria Santa Lucia bed & breakfast, Dolciaria Carosella, Olio Principessa Marina Colonna, Ceramiche Raku Antonio Zaccarella, Caseificio Di Nucci, La Ramera, Pasta La Molisana, Accademia Atene del Sannio, Cantine Valerio, Tartufi “Le ife”) oltre a dèpliant, libri e manifesti con immagini artistiche della regione e oggetti della tradizione come una zampogna, un tombolo, un costume antico tradizionale e i gioielli denominati “presentose”, ad illustrare al pubblico, attento e numeroso nel corso di tutto il periodo, le eccellenze locali.
Una finestra è stata aperta, dunque, negli States!
Ma ecco come sono andate le cose:
Mercoledì 8 ottobre, davanti ad un folto pubblico, il saluto d’apertura lo porge il presidente del WICCNY, Francis A. Nicolai, già giudice amministrativo dello Stato di New York. Gli interventi di presentazione del Molise sono svolti da Alfredo Brunetti, presidente dell’Associazione culturale Molisani in Usa (uno dei principali promotori dell’evento), dallo scrittore Francesco Paolo Tanzj (che ha coordinato in tutte le fasi questa bella “avventura” oltreoceano), dal giornalista Goffredo Palmerini (in rappresentanza dell’Abruzzo) e dal Consigliere regionale del Molise Domenico Di Nunzio. Puntuali le annotazioni che illustrano una regione piccola, eppure ricca di storia e di bellezze. A moderare gli interventi la direttrice del Centro Patrizia Calce, instancabile organizzatrice di tutta la mostra, che viene inaugurata con uno splendido buffet
Giovedì 9 ha invece luogo la cena sociale preparata con i prodotti delle aziende molisane, introdotta da un concerto jazz.
Domenica 12, giorno della scoperta dell’America, i delegati molisani con in testa il governatore Frattura partecipano sul carro del WICCNY alla parata del Columbus Day.
Mercoledì 14 ottobre, alla presenza anche di Paolo Di Laura Frattura, viene presentato dallo scrittore e poeta Francesco Paolo Tanzj l’antologia di racconti “L’uomo che ascoltava le 500”, dopo il successo ottenuto in diverse città italiane, insieme a “From Italy”, raccolta di poesie in doppia lingua, già presentata lo scorso anno alla Stony Brook University di Long Island, New York.
Caratteristica del libro è che molti dei racconti (alcuni dei quali vere e proprie fiction (Passata è le tempesta, Sonno, Villa Demidoff), altri resoconti più o meno autobiografici (Passaggio ad Arnara, Cagliari), altri ancora infine appunti di viaggio) sono ambientati in diverse località molisane e proprio per questo motivo destinati anche ai corregionali in terra americana.
Nei giorni successivi, in diverse occasioni (mentre continuavano le visite alla mostra dove nel frattempo venivano invitati anche importatori statunitensi) sono stati proiettati video-documentari sui Misteri di Campobasso, sulla ‘Ndocciata di Agnone e sulle diverse peculiarità e tradizioni molisane.
Sabato 24 invece si è avuta una particolarissima ed emozionante video-conferenza in diretta con la Fonderia Marinelli di Agnone, che per l’occasione ha fuso “live” una campana forgiata per il WICCNY e che verrà consegnata quando questa estate un nutrito gruppo di turisti americani dell’associazione newyorkese verranno in visita nel Molise e quindi ad Agnone.
Giovedì 12 novembre, infine, si è avuta l’illustrazione, da parte del presidente dell’Archeo Club di Schiavi d’Abruzzo Armando Falasca, del progetto interregionale del “Parco archeologico dell’Alto Sannio”, insieme alla presentazione del romanzo storico “Viteliu” di Nicola Mastronardi, incentrato proprio sugli antichi Sanniti.
Una mostra e un “cartellone” invidiabili, dunque, che promuovono il Molise in America e quindi nel mondo.