Avvertiva Oscar Wilde: “Nessun uomo è abbastanza ricco da poter riscattare il proprio passato”.
Con questo articolo vorrei fare un po’ di chiarezza in merito alle ultime vicende accadute sull’ospedale Caracciolo di Agnone e ai provvedimenti del Consiglio regionale abruzzese, oltre che alla millantata vittoria di alcuni membri del PD locale.
Martedì 3 marzo 2015 si è tenuto un consiglio regionale monotematico sulla Sanità che, dopo una giornata intera di parole vuote, ha approvato un atto, con i voti favorevoli della maggioranza a guida Frattura e della minoranza tranne il MoVimento 5 stelle. Tale atto, oltre che vuoto, è parso incomprensibile.
Innanzitutto chiariamo che è partito dall’ex Presidente Iorio: sì, proprio lui colui il quale ci ha trascinato in queste condizioni. Iorio ha suggerito prima di impugnare il decreto attuativo del Balduzzi e poi di andare a Roma a dire che i “cattivoni” sono i tecnici romani che non hanno previsto tutele per situazioni come quelle del Molise, mettendoci così nelle condizioni di perdere il Dea di II livello di Campobasso e molto molto altro, compreso il nostro nosocomio.
Peccato che Frattura era assente ai tavoli dei Ministeri nell’unico momento in cui doveva esserci e poteva far valere le ragioni del Molise, ovvero quando si sono finalizzate le decisioni proprio del Decreto Balduzzi in conferenza Stato-Regioni. Quello era l’unico momento in cui si dovevano far valere le posizioni o le ragioni dei vari territori, ma, ripeto, Frattura era assente. Quindi, per sintetizzare, il Consiglio Regionale ha approvato un atto che ha dato mandato a Frattura di andare a Roma a far valere le nostre ragioni.
La domanda sorge spontanea: ci voleva un consiglio monotematico per farlo? Vorrei ricordare a tutti che, attualmente, Frattura è commissario ad acta. Ciò implica che ha poteri commissariali pertanto ha la forza di andarsi a sedere nei tavoli ministeriali e non da oggi…ma da febbraio 2013. Altro punto è che Agnone (per il Ministero dell’Economia e della Salute) già è un presidio da tutelare, dato che, Ruta tecnico inviato dal ministero, nel suo piano, riconosceva ad Agnone la sua dignità, salvo poi essere defenestrato proprio da Frattura, e sapete perché? Perche Ruta aveva tagliato oltre 100 posti letto al privato convenzionato (leggi Aldo Patriciello e altri). E vi ricordate chi ha appoggiato l’attuale Presidente nella campagna elettorale? Sì, proprio lui: Aldo Patriciello.
Inoltre, voglio far presente che mentre il Consiglio regionale abruzzese approvava un atto che apre ad una collaborazione per il mantenimento del Caracciolo quale presidio di area disagiata, Michele Petraroia (vice Presidente del Consiglio regionale del Molise con tessera PD) durante la seduta dei Consiglio del 10/03/2015, dichiarava che non è più tempo per ospedali come Agnone che sono costati milioni e milioni di euro.
In questo momento Frattura sta vivendo un tremendo imbarazzo. I cugini abruzzesi hanno riconosciuto l’importanza del Caracciolo ,mentre tutti noi ricordiamo ancora benissimo il Governatore mentre da Minicozzi continuava a dire che Agnone non aveva i requisiti. C’è ancora da sottolineare che i presidi di area disagiata non sono legati a bacini di popolazione, ma a particolari condizioni quali, ad esempio, i tempi di percorrenza per raggiungere i Dea di primo e secondo livello più vicini, ma soprattutto la volontà politica di riconoscere tali aree e personalmente, oltre alla volontà di andare a Roma a dire che “sono cattivi”, non ho visto molto.
In compenso ho visto che hanno bocciato un nostro atto (MoVimento 5 stelle) che prevedeva un concetto semplice semplice, con un chiaro elemento risolutivo: imporre che l’85% del budget previsto nel fondo regionale venisse destinato alle strutture pubbliche! (Questo avrebbe comportato automaticamente immensi benefici alle strutture come il Caracciolo, ma avrebbe anche tolto molti soldi alle strutture private convenzionate) e sostenere che la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza dovesse prevalere sui meri numeri che, evidentemente, ci penalizzano. Fare quindi una scelta sull’organizzazione della rete ospedaliera regionale caratterizzando il Cardarelli di Campobasso come DEA di II livello, il Veneziale di Isernia e il S. Timoteo di Termoli come DEA di I livello e “tutelando” l’Alto-Molise,considerando il Caracciolo di Agnone ospedale di zona disagiata. Questo atto avrebbe vincolato Frattura, invece lo hanno bocciato, approvando un atto che, di fatto, scarica la responsabilità sui tecnici romani cosa tra l’altro proposta da Iorio: io questa la chiamo presa per il naso.
In maniera onesta riconosco che ad assistere al consiglio regionale sulla sanità erano presenti il sindaco Carosella e il vicesindaco Cacciavillani, ma spero che con la stessa onestà proprio Cacciavillani riconosca che è andato via per “la disperazione”. Il vicesindaco parla di traguardi raggiunti e di grande risultato per la pronuncia dell’Abruzzo. Io , invece, vorrei dirgli che se c’è qualche piccolo risultato, sicuramente non è stato raggiunto in Molise per le ragioni di cui sopra e per l’indifferenza dei suoi stessi “compagni”di partito (aspettiamo di vedere come si evolve la trattativa). Ma soprattutto vorrei suggerire a chi esulta per i “grandi risultati” di farsi un giro al Caracciolo dove, da quando Frattura è Presidente, nulla è stato fatto per invertire il trend di progressiva distruzione dell’ospedale già avviato da Iorio, un disegno che sembra voler rendere il nosocomio alto molisano improduttivo per poter poi decretarne la chiusura. Ma ricapitoliamo quello che è successo sotto il governo Frattura.
Solo negli ultimi mesi hanno mandato in prepensionamento obbligatorio il Primario di chirurgia, non contenti hanno fatto incrociare le braccia anche agli altri chirurghi chiudendo le sale operatorie e, ad oggi, non si sa quando riapriranno. Hanno depotenziato le mansioni dell’ortopedico Daniele Cerimele trasferendolo ad Isernia da un giorno all’altro e ad oggi è presente ad Agnone 2 giorni su sette. Hanno depotenziato/azzerato la radiologia in quanto è possibile effettuare la tac dalle 8 alle 14, per intenderci se c’è un cittadino che ha un versamento al cervello alle 5 di pomeriggio oltre che affidarsi a qualche santo, la tac effettuata ad Agnone, deve essere inviata ad Isernia per la lettura, con una macchina e relativo autista (costi esorbitanti per creare disservizi ed inefficienze), senza contare la schizzofrenica spola tra Agnone e Isernia del povero malcapitato.
Pediatria reperibile H 12 ovvero dalle 8 di mattina alle 8 di sera naturalmente esclusi i festivi, quindi dalle 14 di venerdì alle 8 del lunedì siamo assolutamente scoperti. Ricapitoliamo, un solo ortopedico per coprire l’intera area dell’alto Molise, quindi se avete un figlio state attenti, se deve stare male non può farlo di notte e il fine settimana. Ginecologia definitivamente depotenziata.
In definitiva in alto Molise si può star male in momenti ben determinati e a giorni alterni, anche perché spesso gli altri presidi non hanno posto per dare assistenza ai poveri cittadini malcapitati, tutto questo mi sembra realmente assurdo ed inaccettabile.
Insomma, mentre ci vogliono far credere attraverso sproloqui autocelebrativi che il Caracciolo stia andando verso la salvezza con una pantomima tra Leva e Frattura degna degli spettacoli di De Filippo, i cittadini alto molisani, spesso inconsapevoli di tutto questo, vivono in un territorio dove a mio avviso attualmente non riescono ad essere garantiti i Livelli Essenziali di Assistenza. Quindi la domanda sorge spontanea: ma di quale vittorie si sta parlando?
Questo atteggiamento tipico del PD che parla per slogan finirà per farci dimenticare il passato… ma stiamo attenti, perché senza memoria del passato siamo dei cittadini senza futuro.
Andrea Greco – componente gruppo consiliare moVimento 5 Stelle in Regione