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  • Ospedale: Frattura torna ad Agnone, il grido dei medici: “Fateci lavorare” (video)

    AGNONE – Paolo Di Laura Frattura è tornato ad Agnone per parlare di sanità e nello specifico dell’ospedale San Francesco Caracciolo riconosciuto struttura di area particolarmente disagiata. Ad accoglierlo il sindaco Lorenzo Marcovecchio, l’intero giunta e i rappresentanti di Nuovo Sogno Agnonese tra cui l’ex vice sindaco Maurizio Cacciavillani e il segretario del Pd locale, Marco Cacciavillani. Con il governatore anche il direttore amministrativo dell’Asrem, Antonio Forciniti. Frattura ha incontrato il personale medico ed infermieristico che con grande educazione e spirito di collaborazione ha illustrato al presidente della Regione il difficile momento che sta attraversando il Caracciolo.

    Sul tavolo la problematica della chiusura del reparto di Chirurgia con sale operatorie all’avanguardia, ristrutturate da poco e una forza lavoro che può contrare, tra l’altro, su cinque chirurghi e cinque infermieri specializzati, più un coordinatore. “Fateci lavorare” ha ripetuto Pompeo Petrella chirurgo con una esperienza quarantennale. “Decongestionare le liste di attesa in altre strutture facendo confluire l’utenza sul Caracciolo – ha aggiunto – è una possibilità che dovete prendere seriamente in esame. Siamo qui pronti per dare il nostro apporto alla causa”. Da oggi in avanti al Caracciolo si opererà solo in regime di day e week surgery. Tre i posti letto in appoggio al reparto di Medicina dove rimarrà il primario Giovanni Di Nucci convinto da Frattura a restare. “Entro la fine di giugno – ha detto il presidente – arriveranno due nuovi medici nel reparto. Mi assumo l’impegno personale”. Altro problema è il rinnovamento del parco macchinari troppo obsoleto. Basta pensare alla Tac in funzione da diciassette anni, per non parlare di apparecchi rotti che attendono ancora di essere riparati (vedi cronoscopio).

    “Ci sono fondi necessari per poter intervenire” la replica di Frattura che fa mea culpa sul documento inviato dalla Asrem in merito la chiusura di Chirurgia senza spiegare l’attivazione del day-week surgery. In sala anche la direttrice sanitaria facente funzioni di Isernia, Wilma Sferra. “Riammodernare la Dialisi, sono mortificato per lo stato attuale dei locali, rendere il Pronto soccorso degno di questo nome e trasformare il reparto di Medicina nella casa della salute” le priorità elencate da Forciniti ex capitano dei Nas. “In tutto ciò però dovete aiutarci con scelte condivisibili. Da parte di Asrem c’è la volontà assoluta di dare dignità a questa struttura”. Altra promessa è quella di inviare quanto prima ad Agnone un altro nefrologo a supporto dell’unico presente in Dialisi. In seguito rassicurazioni sono arrivate sul laboratorio Analisi che dovrebbe rimanere così com’è senza ulteriori tagli. Anzi si è parlato di un nuovo biologo grazie allo sblocco del turn over come rimarcato dallo stesso Frattura che ha posto l’accento sul disavanzo finanziario di Asrem passato da 80 a 30 milioni di euro.

    “Non si capisce perché quando qualche medico deve venire a prendere servizio ad Agnone accadono cose stranissime mentre viceversa abbiamo sempre dovuto renderci disponibili” ha tuonato Pasquale Di Lullo, tecnico di radiologia che in merito ai quattordici posti letto assegnati al Caracciolo ha utilizzato il termine di “bilancino” da parte dell’Azienda Sanitaria. Apparentemente risolto il caso dell’unico ortopedico, Daniele Cerimele in forza al Caracciolo dove dovrebbe restare con Frattura che ha invitato medici e infermieri a segnalare personalmente stranezze o ordini di servizi inverosimili. Il governatore che di rientro dalla conferenza Stato Regioni a Roma, ha interloquito con i presenti anche sugli accordi di confine. “Sono stati quelli sottoscritti con l’Abruzzo a salvare il Caracciolo e renderlo una struttura di area particolarmente disagiata. Ad oggi l’impegno preso dai cugini è pari a 3-5 milioni di euro, tuttavia l’accordo non è stato ancora ratificato e potrebbe essere il primo in Italia. Siamo fiduciosi”. Sempre Frattura ha sollevato il problema del nuovo ospedale ormai ridotto ad un ricettacolo e discarica. “Potrebbe (condizionale d’obbligo) essere completato con un finanziamento dell’Inail, non è un’utopia. Stiamo discutendo, decisivi saranno i prossimi mesi”. Morale dell’incontro: promesse tante, forse troppe. La civilissima Agnone aspetta i fatti. Anzi l’invio al ‘Caracciolo’ di medici e nuovi macchinari.

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