«Gli accordi di confine, soprattutto in ambito sanitario, rappresentano una necessità e un’opportunità per territori che condividono le stesse problematiche e gli stessi bisogni». Alessio Monaco, sindaco di Rosello, nel confinante Chietino, e consigliere regionale d’Abruzzo, rilancia a Pescopennataro i famosi “accordi di confine”.

L’esponente politico ne ha parlato nel corso del convegno organizzato dall’amministrazione comunale guidata da Pompilio Sciulli al quale sono stati invitati i vertici politici e amministrativi della sanità molisana, nonché l’europarlamentare Aldo Patriciello che di sanità privata probabilmente ne sa più di qualcosa. La Giunta regionale D’Alfonso, di centrosinistra, stilò gli accordi di confine che avrebbero inserito il “Caracciolo” di Agnone in un sistema operativo di ospedali al di qua e al di là del confine amministrativo delle due regioni confinanti.

All’epoca l’assessore regionale alla Sanità era Silvio Paolucci, che prese accordi direttamente con l’allora presidente Frattura. Poi quegli accordi, che davvero avrebbero ridisegnato un futuro meno cupo dell’attuale per l’ospedale di Agnone, vennero lasciati cadere nel dimenticatoio dal centrosinistra che amministrava la Regione Molise, per motivi politici ovviamente, anche se Frattura sul “caso” non ha mai dato troppe spiegazioni. Nei giorni scorsi il consigliere regionale Alessio Monaco, che tra l’altro faceva parte della maggioranza in Consiglio regionale che appoggiava il presidente Luciano D’Alfonso, ha rispolverato quegli accordi di confine, proprio nel corso del convegno di Pescopennataro.

«Zone come l’Alto Vastese, l’Alto Sangro e l’Alto Molise – ha spiegato Monaco – affrontano sfide simili, che possono essere gestite in modo più efficace attraverso una collaborazione tra Regioni, in questo caso Abruzzo e Molise. A questo proposito, ricordo che nel 2015, esattamente dieci anni fa, una mia risoluzione — di cui fui primo firmatario — sul mantenimento dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone come presidio sanitario in area disagiata, fu approvata all’unanimità dal Consiglio regionale d’Abruzzo. Purtroppo, in dieci anni le giunte regionali che si sono succedute non hanno mai dato seguito a quanto stabilito in quella risoluzione».

Gli attuali presidenti delle due Regioni, Marco Marsilio, meloniano della prima ora, e Francesco Roberti, non hanno mai più preso in considerazione quegli accordi. Nessuno ne parla più, salvo i giornalisti su queste colonne, ma ora finalmente un esponente politico regionale, sia pure di minoranza, li tira fuori alla presenza di Patriciello e di coloro che hanno potere decisionale in materia sanitaria nel Molise.

E Alessio Monaco va anche oltre, annunciando un’iniziativa concreta finalizzata proprio a riprendere gli accordi di confine lasciati morire per insondabili motivazioni. «Tale situazione sarà oggetto di una mia prossima interpellanza in aula all’assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì» annuncia infatti Monaco.
Francesco Bottone