L’Università delle Generazioni nell’estate 2007 ha lanciato l’idea di realizzare il lago artificiale del Verrino con uno sbarramento in località Sprondasino prima della confluenza con il fiume Trigno, già sbarrato, a sua volta, per formare più a monte il lago di Chiauci nei pressi di Pescolanciano a beneficio del basso Molise e del vastese. 14 anni fa la proposta è piaciuta a molti ed è stata rilanciata anche da giornali web di altre regioni come ad esempio https://www.montagna.tv/5865/molise-lago-artificiale-contro-la-siccita/.
Tale proposta ridiventa sempre più attuale pure alla luce di un andamento climatico sempre più siccitoso che potrebbe mettere in forte difficoltà non soltanto l’agricoltura e l’industria locali ma anche l’approvvigionamento per le comunità della zona dell’alto Molise e del vastese, sempre più alle prese con crescente fabbisogno. Inoltre c’è sempre in agguato il problema degli incendi e qui c’è da difendere un patrimonio forestale enorme e di pregio (patrimonio Unesco) che, tra tanto altro, attrae migliaia di turisti e vacanzieri, oltre alle ovvie attività di utilizzazione boschiva e di migliore e maggiore ossigeno nell’aria.
Il Lago Verrino dovrebbe appunto “comparire” da Sprondasino in su per qualche chilometro verso località Santa Lucia (forse anche oltre) e potrebbe essere esteso in proporzione alla grandezza e alla sostenibilità dello suo sbarramento, correndo accanto (a volte pure sotto) alla strada di fondovalle. Sarebbe profondo pochi metri e non avrebbe alcun impatto ambientale, anzi, potrebbe ancora di più abbellire e caratterizzare la zona e far nascere nuovi posti di lavoro per addetti al tempo libero, alla pesca sportiva e a tutte le attività annesse e connesse all’uso dell’acqua per il bene pubblico e privato, specialmente per i comuni di Agnone, Castelverrino, Poggio Sannita, Pietrabbondante, Schiavi d’Abruzzo, Bagnoli, Salcito ed altri. Inoltre, tale lago potrebbe finalmente portare a realizzare il tanto già sollecitato “Parco fluviale del Verrino” che, al momento, è segnalato soltanto attorno alle sue sorgenti, nel comune di Capracotta (a 1.250 metri s.l.m.).
L’Università delle Generazioni ha sempre raccomandato la lungimiranza sociale e territoriale, anche statistica, e questa volta le proiezioni climatiche impongono un correre in tempo ai ripari per non restare improvvidamente e improvvisamente sprovvisti persino del bene più prezioso che è l’acqua. D’altra parte la stessa Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) non finisce mai, da alcuni decenni, di sollecitare i governi e le comunità locali dei paesi a rischio desertificazione di realizzare piccoli o grandi invasi d’acqua per evitarne la penuria.
M.L.