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  • Poletti ad Agnone: “Incentivi a imprese è vigliacco, per crescita serve meno burocrazia”

    AGNONE – Aiutare le imprese a crescere togliendo gli ostacoli lungo il cammino, dunque meno burocrazia e no a incentivi che spesso rappresentano una contropartita elettorale. Giuliano Poletti, ministro del Lavoro intervenuto al teatro Italo Argentino di Agnone, ha le idee chiare. “Gli aiuti economici non fanno bene all’impresa perché, il politico poi aspetta il ‘ritorno’”, ha esordito Poletti dopo un breve tour nella cittadina altomolisana dove ha visitato alcune delle più importanti realtà produttive e artigianali. “Io, non sono per gli incentivi, ovvero per i soldi pubblici dati alle imprese – ha proseguito -. Noi dobbiamo togliere gli ostacoli agli imprenditori, perché sono in grado di correre da soli. L’incentivo – ha sottolineato il ministro del Lavoro – é vigliacco: io do una cosa a te, e se te la do scatta una relazione per la quale mi aspetto qualcosa da te. Diamo invece la capacità di nuotare, non il salvagente. Diamo acqua buona perché le imprese siano in grado di nuotare da sole”.

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    Accolto da una folta platea, da numerosi amministratori locali e da otto giovani imprenditori del posto (Serena Di Nucci, Giovanni Mastrostefano, Alfredo Carosella, Valentina Labbate, Nicola Di Filippo, Fabrizio Mainella, Stefania Di Pasquo, Annarita Colacelli), Poletti, dopo aver ascoltato attentamente le loro esperienze professionali in un’area difficile come quella del Molise altissimo, ha parlato di Jobs act, che a suo dire ha portato in Italia più occupazione e più contratti stabili.

    “Prima, avevamo un contratto teoricamente buono, che non applicava nessuno – ha ripetuto -. Su 100 contratti 85 eran precari. Con il Jobs act le cose stanno cambiando, perché abbiamo contratti stabili e non è vero che si aumenta la precarietà. Basta guardare i numeri. I contratti a tempo determinato durano più a lungo e più gente lavora in maniera più stabile”. Ed ancora il ministro del Lavoro ha parlato delle opportunità future con il progetto ‘Garanzia giovani’. “Si tratta – ha spiegato – di un finanziamento da 5 a 50 mila euro, senza garanzie e senza interessi, da restituire in sette anni. Così i giovani possono provare a mettere in piedi una loro azienda. Nel contempo dobbiamo semplificare la burocrazia e cambiare la cultura sull’impresa privata, che non deve essere più guardata con diffidenza. Dobbiamo volergli bene”.

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    Al tavolo dei relatori con Poletti, il sindaco di Agnone, Michele Carosella, l’assessore regionale, Michele Petraroia, il presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura e il vescovo di Trivento, Domenico Scotti che ha rivolto un esplicito messaggio al responsabile del dicastero del lavoro.

    “Nel 1970 la diocesi di Trivento contava 100mila residenti ed era la più grande del Molise, a distanza di 40 anni la sua popolazione si è dimezzata. Oggi è la più piccola delle quattro presenti in Molise.  Giovani e intere famiglie sono andate altrove in cerca di lavoro perché questa è una terra dalle enormi potenzialità, ma non sfruttate. Non esiste una seria programmazione – ha tuonato Scotti – e si continuano a privilegiare le aree più avanzate del territorio. Come ha detto papa Francesco – ha concluso – il lavoro è un diritto, non bisogna chiederlo”.

     

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