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  • Ponte Sente chiuso, Andrea Greco (M5s): “Da Roma una risposta entro metà mese”

    AGNONE – Il Movimento 5 Stelle regionale promette massimo impegno per la riapertura del viadotto Longo-Sente chiuso il 17 settembre dalla Provincia di Isernia per problemi strutturali. E’ quanto emerso dall’incontro pubblico promosso dal MoVimento ad Agnone ieri l’altro al quale hanno partecipato l’europarlamentare Isabella Adinolfi, l’onorevole Rosalba Testamento e il consigliere regionale Andrea Greco. “Siamo in attesa di una risposta dal ministero delle Infrastrutture in merito ad un possibile finanziamento sul viadotto che collega Molise e Abruzzo. Tra il 18 e 20 ottobre ne sapremo di più”, ha detto Greco davanti una numerosa platea al teatro Italo Argentino.

    “Nell’eventualità che il ministero finanzi nuove opere e studi, cosa che ci auguriamo, i soldi saranno amministrati dalla Provincia che è l’ente gestore della struttura. Naturalmente vigileremo attentamente”. In seguito alla domanda di una possibile ristatalizzazione dell’arteria, Greco porta alla luce quanto sentitosi rispondere a Roma. “I tempi sono lunghi e dovuti principalmente al crollo di Genova. Si parla di almeno un anno e mezzo, ma la cosa che mi ha colpito è stata quella che fino poche settimane fa al ministero non c’era alcuna richiesta di ristatalizzazione per l’ex Istonia 86. Inoltre sui tempi va ricordato che la Regione Abruzzo, al momento senza presidente, dovrà fare la sua parte e quindi richiedere la statalizzazione della strada”. Insomma tempi lunghi con Greco che ripropone l’ipotesi sensori da installare sul viadotto. “Siamo in contatto con una nuova start up di Campochiaro, la Sensor Id che produce sensori i quali rilevano minimi spostamenti. Facendo le dovute verifiche si potrebbe ipotizzare la riapertura del ponte ad una corsia”.

    Ed ancora Greco si è detto contrario al finanziamento (si parla di 1,2 milioni di euro) che la Regione metterà per opere sul tratto di strada che porta da Secolare (Agnone) a Castiglione Messer Marino. “E’ una follia e uno sperpero di danaro pubblico che potrebbe tranquillamente essere investito sull’imminente riapertura del viadotto”. A riguardo è quanto chiedono i 650 firmatari di una petizione che nei prossimi giorni sarà recapitata a Provincia, Regione Molise e prefetture di Isernia e Chieti. Se ciò non bastasse si valuta anche la possibilità di un ricorso gerarchico e al Tar.

     

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