«I sindaci, più che partecipare a manifestazioni organizzate da privati o a incontri elettorali, dovrebbero deliberare e fare in modo che l’Anas e la Provincia di Isernia provvedano ad una sollecita riapertura del viadotto Sente». Giorgio Iacapraro, portavoce del movimento civico bi-regionale che si batte per la riapertura del viadotto sul Sente che collegava l’Alto Molise con l’Alto Vastese, torna a pungolare i primi cittadini di zona, sia abruzzesi che molisani, colpevoli, a suo dire, di essere poco incisivi nella gestione della “vertenza” ponte.
L’occasione di rilanciare la tematica dell’isolamento territoriale e della perdurante chiusura al traffico del viadotto tra Castiglione Messer Marino e Belmonte del Sannio viene fornita a Iacapraro dalla ricorrenza, “bucata” da tutti i sindaci e dalle altre istituzioni, dei cinque anni dall’ordinanza di chiusura. In passato si riusciva ad organizzare anche qualche manifestazione di protesta, come quando, ad esempio, in occasione del primo anniversario dalla chiusura al traffico dell’imponente struttura, vennero depositati centinaia di lumini funebri all’imbocco del viadotto a simboleggiare la morte per isolamento di un intero territorio. In quel caso l’iniziativa arrivò da un giornale locale, l’Eco dell’Alto Molise, quotidiano on line leader in termini di letture, diretto da Maurizio d’Ottavio.
Più recentemente, in occasione delle elezioni politiche, decine di cittadini elettori depositarono le proprie tessere elettorali sulle transenne del ponte, rinunciando di fatto al diritto di voto proprio in segno di protesta. Una iniziativa che ebbe una vasta risonanza mediatica, rimbalzando anche sulla stampa nazionale e attenzionata anche da qualche Questura.
Tutte iniziative partite dalla base, dai cittadini, come sottolinea Iacapraro, mentre i sindaci restano impettiti con la propria fascia tricolore senza battere ciglio. «Scommetto che nessun sindaco ha provveduto a deliberare in merito alla convenzione tra Anas e Provincia della quale non sappiamo ancora nulla. – riprende infatti Iacapraro – I sindaci lasciano a noi cittadini le proteste, intenti solo a mantenere la poltrona. Dovrebbero dimettersi, se ritengono la questione del ponte Sente prioritaria. Altrimenti fanno solo chiacchiere».
Ecco dunque la proposta provocatoria del comitato guidato da Iacapraro: i sindaci rimettano il proprio mandato elettivo nelle mani della Prefetta di Isernia, Franca Tancredi, e del Prefetto di Chieti, l’ex questore di Roma, Mario Della Cioppa, in segno di protesta contro le lungaggini burocratiche che stanno trascinando oltre ogni limite di sopportazione quella che è divenuta la farsa del ponte sul Sente. Un’azione congiunta, quella dei sindaci sia abruzzesi che molisani, che darebbe davvero una scossa alle istituzioni e al Ministero competente in particolare e che intuibilmente avrebbe una ricaduta mediatica a livello nazionale.
La proposta di Iacapraro, ovviamente, resterà tale e non avrà alcun esito pratico, perché nessun sindaco riconsegnerà la propria fascia tricolore in Prefettura, né a Isernia, né a Chieti. E visto, quindi, che gli amministratori locali si limitano a fare spallucce, è la base, i cittadini elettori, a doversi fare carico della battaglia per la riapertura al traffico del viadotto “Longo”. Anche con iniziative di informazione, come quella annunciata da Giorgio Iacapraro: «A breve il Cenacolo Culturale Francescano Camillo Carlomagno organizzerà un convegno sul territorio dell’Alto Molise, con la partecipazione dell’onorevole Luciano D’Alfonso, il sindaco di Castel del Giudice, Lino Gentile, l’architetto Franco Valente ed il docente ed ex dirigente scolastico Domenicangelo Litterio, portavoce del “Movimento per la difesa delle aree interne di Abruzzo e Molise”. Come sempre i cittadini sostituiscono i politici».
Francesco Bottone