«Il vero intento della nostra amministrazione provinciale è quello di restituire la gestione non solo del viadotto Sente, ma dell’intera ex statale 86 Istonia, all’Anas. Si tratta di dinamiche complesse, di più ampio respiro rispetto alla semplice messa in sicurezza di una struttura, che hanno bisogno di tempi lunghi per essere portate a termine». Vincenzo Scarano, consigliere provinciale con delega ai Trasporti e alle Zone interne, commenta le notizie che arrivano da Roma, precisamente dal Ministero retto da Matteo Salvini e che finalmente lasciano intravedere una soluzione relativamente alla tanto attesa riapertura al traffico dell’importante arteria di collegamento viario tra Abruzzo e Molise.
Nelle scorse settimane, quando su queste colonne abbiamo anticipato quelle che poi sono state esattamente le decisioni prese dal Mit, lo stesso Scarano aveva in qualche modo “frenato”, dichiarando ad alcune testate giornalistiche on line che non c’era ancora nulla di ufficiale. Ora, sostanzialmente a giochi fatti, con i sedici milioni di euro già trovati dal ministro Salvini, il consigliere Scarano rompe il silenzio, evitando tuttavia di toccare la delicata questione dell’esclusione dalla delegazione romana del consigliere Manolo Sacco, cioè il titolare della delega alla Viabilità.
«Fermo restando che già esisteva un progetto generale, – aggiunge Scarano – occorreva trovare delle soluzioni che in tempi rapidi potessero ri-collegarci all’Abruzzo. E quindi si è provato a fare un discorso di tessitura con l’amico di vecchia data Michele Marone, attuale consigliere giuridico del ministro Salvini. Dietro mia sollecitazione Marone è intervenuto concretamente e ha fatto comprendere al Ministro che il ponte Sente non è un viadotto qualsiasi, ma è un’opera dell’ingegneria che dà lustro all’Italia intera almeno a livello europeo. Già nel 2022 ha fatto stanziare un tesoretto di sette milioni di euro per il viadotto Sente. Chiaramente all’epoca non potevamo sapere quale sarebbe stata la somma complessiva necessaria per consentire la riapertura al traffico, ma posso assicurare che quel tesoretto è già stato accantonato nel 2022. Non si tratta quindi di campagna elettorale come insinuato da qualcuno».
Zittisce così, Scarano, lo scetticismo che c’è in merito alla riapertura del viadotto Sente. I commenti alle notizie dal Ministero sono stati pressoché unanimi: si tratta di campagna elettorale, visto che sono in vista le elezioni regionali. Invece, come ha spiegato Scarano, lo stanziamento di fondi per il gigante sul Sente risale all’anno scorso, in tempi non sospetti rispetto all’imminente tornata elettorale.
Tornando al progetto di messa in sicurezza, l’Anas ha consegnato un progetto esecutivo alla Provincia che prevede diversi interventi, da porre in essere anche in tempi diversi e proprio questa dilazione nel tempo potrebbe consentire la riapertura al traffico, a senso unico alternato, anche in corso d’opera, quindi con i cantieri aperti. In un primo momento Anas aveva prospettato un intervento massiccio sul viadotto, con una spesa stimata intorno ai quaranta milioni di euro. Poi la politica ha fatto il suo, come ha spiegato Scarano, trovando questa soluzione intermedia o mediata se si vuole. Non un unico cantiere, magari aperto per molti anni, per restaurare e sanare l’intera struttura, ma diversi interventi più rapidi che consentiranno, stando a quando assicurato dall’Anas, la riapertura parziale entro una decina di mesi dall’avvio dei lavori. La politica, in particolare l’intervento del consigliere giuridico Marone, ha trovato una soluzione che è altro rispetto a quella più drastica e netta indicata in un primo momento dai tecnici.
«Lo stesso Marone si sta occupando anche di altre strutture viarie del territorio di Agnone e dell’Alto Molise, come Femmina Morta uno e due, cioè i viadotti lungo la prosecuzione della galleria che passa sotto Agnone. – annuncia ancora il consigliere Scarano – Quindi, come vedete, si tratta di una progettazione di ampio respiro. Penso che la politica abbia questo ruolo, di guardare alle cose con un’ottica più generale, in una visione globale. Mesi addietro, parlando con il sindaco di Poggio Sannita, gli avevo promesso: farò riaprire il ponte Sente. Ci ho messo la faccia e tutto il mio impegno, anche in termini di conoscenze e contatti. Certo, il procedimento per la riapertura del viadotto Sente era già avviato, ci sono stati vari incontri, a più livelli istituzionali, con la partecipazione di vari soggetti, però mi fa piacere che sia sbloccato in questo momento e con questa amministrazione provinciale che oggi rappresento. Il politico deve fare questo: dare risposte concrete. Noi abbiamo concretizzato le chiacchiere che lasciamo agli altri. Non è mania di protagonismo, è solo concretezza».