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  • Poste Italiane, caos e proteste all’ufficio centrale di Agnone

     

    Agnone, primo giugno 2015,  mattinata di tensione, proteste e stress all’Ufficio Postale di Agnone Centro in Via Verdi a causa del troppo affollamento (dovuto principalmente al pagamento concentrato di pensioni a inizio mese, molteplici versamenti per scadenze, corrispondenza e tante altre operazioni) e dalla confusione provocata dalla numerazione alfabetica e non progressiva. Infatti, le più forti e plateali sollevazioni da parte del pubblico sono state dovute proprio al fatto che la numerazione alfabetica (cioè il bigliettino che si prende all’entrata evidenziante un numero preceduto da una delle lettere A – C – E – P) permette a chi arriva dopo di utilizzare i cinque sportelli sorpassando utenti che sono arrivati prima ed attendono persino da oltre un’ora, come hanno affermato numerosi utenti. Se si fosse adottata unicamente la numerazione progressiva (in uso in tantissimi altri enti), confusioni e proteste sarebbero state sicuramente molte di meno poiché chi arriva prima si sbriga prima e non viceversa come accade fin troppo spesso che chi arriva prima si sbriga dopo perché ci sono alcuni bigliettini (quelli economico-finanziari) che inspiegabilmente hanno la precedenza su altri presi precedentemente. Una chiara dimostrazione che, nell’attuale sistema sociale ed amministrativo, viene prima il denaro e poi il diritto e il rispetto delle persone!

    Il direttore dell’ufficio PT di Agnone centro, Nino Casciano, attribuisce tale confusione di pubblico al fatto che uno stesso utente prende più biglietti per poter utilizzare la miglior chiamata sul tabellone elettronico, ma forse evita di sapere che l’utenza è indotta a prendere più bigliettini proprio per il mancato rispetto del giusto ordine delle precedenze. Inoltre, c’è da dire che le lunghe attese producono quel classico chiacchiericcio (anche di gente che ne approfitta per usare il telefonino a voce alta) che inevitabilmente dà fastidio agli impiegati postali che sono allo sportello e che, maneggiando pure denaro e perdendo la concentrazione per il chiasso che a volte imperversa, possono sbagliare e, quindi, rischiano di dover pagare di tasca propria. A nulla valgono i richiami al rispettoso silenzio sia da parte del direttore e sia da parte degli stessi impiegati che (solitamente gentilissimi e disponibili) sempre di più appaiono troppo stressati e, ovviamente, irritabili in situazioni di affollamento male gestito pure dai bigliettini alfabetici oltre che dal superlavoro.

    L’Università delle Generazioni, che ha già segnalato più volte specialmente negli ultimi venti anni questi ed altri disservizi sfavorevoli sia all’utenza che agli stessi lavoratori delle Poste, chiede: è possibile giungere ad una migliore efficienza a beneficio dell’utenza e contemporaneamente ad una maggiore serenità a favore di chi lavora sei ore dietro uno sportello così impegnativo e in spazi proporzionalmente ristretti? Torna così evidente la necessità di far aprire l’ufficio postale di Agnone Centro anche nel pomeriggio o, ancora meglio, di unificare in un luogo più centrale e in una struttura migliore e più ampia i due uffici postali con l’apertura pomeridiana. Perché Agnone deve avere ancora due uffici postali e non uno ma davvero rispondente (si ribadisce con indispensabile apertura pomeridiana) alle esigenze di un comprensorio di confine molisano-abruzzese?

    di Domenico Lanciano, testimone dell’accaduto che ha dovuto attendere un’ora e 22 minuti prima di poter accedere ad uno sportello.

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