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  • Tra storia e credenze, alla scoperta del palazzo dei fantasmi di Agnone

    In Agnone, nel centro storico nell’ormai periferico corso Garibaldi, c’è ancora il Palazzo dei Conti Minutolo che, come afferma una iscrizione (realizzata più di vent’anni fa dal Comune altomolisano e dall’Ente Provinciale per il Turismo di Isernia), è stato edificato nel XIII secolo, nel periodo di maggiore influsso veneziano, ed “è detto anche palazzo dei fantasmi per fatti e fenomeni strani che si narrano”.  Le guide turistiche informano che “la camera che sovrasta la bottega orafa veneziana era adibita a cella penitenziaria in cui venivano decapitati i condannati a morte”. Inoltre “si narra che in questo palazzo venissero organizzate orge, sempre con dodici coppie fisse, e alla mezzanotte compariva improvvisamente la tredicesima … quella del diavolo!… Una notte il pavimento del palazzo crollò, forse maledetto da tutti i condannati ricomparsi sotto forma di spiriti, causando la morte degli ospiti presenti”. Ancora oggi gli anziani e le persone che abitano nelle vicinanze assicurano di sentire, alla mezzanotte di determinati giorni, musiche, passi delle danze, cavalli scalpitare, persone che spiano dall’unica finestra che sembra avere (fenomeno ottico? suggestione?) i vetri invece è murata come tutte le altre.

    Da una settimana circa gira su “face book” una foto che ritrae quest’unica falsa-finestra con un’ombra di persona dietro ai falsi-vetri. E molti di coloro che abitano attorno al palazzo affermano di avere visto effettivamente le sembianze di una persona, come spesso accade. Non può certo essere lo scherzo di un buontempone, dal momento che l’accesso al palazzo è impedito da ingressi pure essi murati. C’è chi giura di vedere e sentire  veramente gli strani fenomeni che si tramandano da generazioni. E nei racconti della tradizione c’è anche il fatto che nel 1796 la famiglia Cocucci ha avuto l’ardire di abitare il palazzo, che però lasciò precipitosamente proprio per la presenza dei fantasmi. Chi poteva abitarlo più ormai se non dagli ignari Nuonno provenienti da Sant’Angelo del Pesco, paese molisano della Val di Sangro. Ma pure questa famiglia dovette abbandonare al suo destino il palazzo, rimasto così la casa dei fantasmi fino ai nostri giorni. Viene chiamato anche “il palazzo murato”!

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    Pur essendo un bellissimo palazzo veneziano, con un corredo di leoni lagunari, una bifora dal grande fascino evocativo, nessuno osa farsi avanti per acquistarlo. Eppure è in posizione urbana  assai bella e strategica. I fantasmi impediscono persino la possibilità di prendere in considerazione una proposta di compravendita. E i turisti che vengono ad ammirare la sottostante bottega orafa veneziana, rimasta intatta con tutti gli strumenti per la lavorazione di ori e gioielli, restano assai suggestionati dai racconti che la guida immancabilmente sciorina loro e c’è veramente chi scappa via con portentosi brividi sulla pelle.

    Ma c’è di più. Abitato da fantasmi sembra essere pure l’antico ex Convento San Francesco (oggi sede della Biblioteca Comunale e della sala del Consiglio). Anni fa, durante i lavori di ristrutturazione i muratori notavano ogni giorno delle impronte di piedi scalzi sul cemento fresco. Quegli operai le chiamavano “i passi di San Francesco”. Inoltre, subito dopo i muratori, il signor Carlo, un omone addetto alle pulizie dell’edificio, ha notato il medesimo fenomeno sul pavimento appena umido e pulito e, per la paura, ha rinunciato all’incarico e non ci è tornato più. Suggestioni?… Forse c’è un filo conduttore nella stanza dei supplizi che entrambi questi “palazzi dei fantasmi” avevano: la camera delle torture dove sono morti tantissimi perseguitati. A Palazzo Minutolo subivano supplizi e morte coloro che, per debiti o insubordinazione, erano invisi a quella famiglia feudale e padronale, mentre a Palazzo San Francesco operava la famigerata Inquisizione che tante vittime innocenti ha assassinato con metodi raccapriccianti. Inoltre, la tradizione racconta di un lungo corridoio che metteva in comunicazione il Convento dei Frati con il sottostante Convento delle Suore di Santa Chiara, dove furono rinvenuti gli scheletri di numerosi feti (frutto forse dei rapporti clandestini tra quei religiosi consacrati ma senza vocazione poiché erano quasi tutti figli dei ricchi della zona estromessi dall’asse ereditario). E tra i due conventi è situato proprio il palazzo dei fantasmi per eccellenza, quello dei Conti Minutolo. E’ una coincidenza?

    Adesso qualcuno vorrebbe inserire i “palazzi dei fantasmi” in un particolare itinerario turistico e c’è specialmente il regista teatrale Fabio Verdone che pensa di poter realizzare un vero e proprio “Festival dei Fantasmi” visto e considerato che ci sono tanti palazzi simili in altre parti d’Italia e del mondo. “Fare rete” – come è in uso oggi – può giovare al turismo e al commercio. Intanto, però, è lo stesso centro storico di Agnone che si sta spopolando in modo allarmante e, di questo passo, si vedranno aggirare proprio come fantasmi i pochi residenti per le vie degli stupendi antichi rioni sempre più vuoti. Dunque, Agnone “fantasmi di paese” o esso stesso fra non molto “paese fantasma”?

    di Domenico Lanciano 

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