A Bagnoli di Napoli, nella sala “Isaac Newton” di Città della Scienza, sarà assegnato lunedì 16 novembre 2015, a partire dalle ore 20,45 il premio “Vincenzo Cosco”, intitolato al compianto allenatore di calcio molisano (già testimonial del Club Atletico), nell’ambito del riconoscimento nazionale “L’Amico Atletico”. Il premio “Vincenzo Cosco” è stato assegnato dalla giuria a un molisano: l’arbitro internazionale di pallacanestro Enrico Sabetta, che proprio lunedì scorso, 9 novembre, in occasione di Avellino-Sassari ha tagliato il traguardo delle 600 gare dirette in serie A.
Sabetta, come tutti, è stato segnalato, come tutti gli altri premiati, attraverso il profilo facebook dell’Amico Atletico. Il profilo ha convinto la giuria, che ha deciso di assegnare il primo premio Vincenzo Cosco a un suo illustro corregionale nel mondo sportivo.
Questa è la motivazione che ha convinto la giuria: “Seicento partite arbitrate nella serie A di pallacanestro: il molisano Enrico Sabetta a 49 anni vuole ancora continuare a far rispettare le regole del gioco ai massimi livelli di uno sport che vede l’Italia in prima linea per qualità e numero di tesserati.
Il fischietto termolese frequenta i più importanti parquet del Belpaese dal lontano 16 gennaio 1994, quando per la prima volta diresse un match della massima serie nazionale. A Napoli, al Pala Argento, Sabetta fu designato per la gara tra i partenopei e il Pavia.
L’inizio della sua passione per il mondo arbitrale nacque per caso: nel 1982, a 16 anni, come ha affermato in occasione dei suoi venti anni di serie A “c’era una partita al Parco Comunale di Termoli e diressi un incontro tra amici, semplicemente perché ero il più scarso a giocare”.
Sembra che Sabetta abbia fermato le lancette del tempo: ventidue anni di serie A il 16 gennaio 2016 e il muro delle seicento gare arbitrate. Tutte con il massimo rigore e rispetto per le regole. Dal 2003 è diventato arbitro internazionale, conducendo le più importanti partite di Eurolega.
La pallacanestro è il mondo di Enrico Sabetta; il parquet gli ha permesso di conoscere tutti i più grandi campioni. Lui è rimasto, però, sempre inflessibile. La stima per i campioni non ha fermato la sua voglia di far rispettare le regole del gioco. Il basket è uno sport sano e gli arbitri sono i testimoni più fedeli del fair play in campo e fuori.
Concentrazione, riflessione e tempismo sono caratteristiche che non sono state scalfite dal tempo. Sabetta è stato bravo ad adattarsi ai tempi, alla spettacolarizzazione imposta dai nuovi mezzi di comunicazione di massa. Spettacolo sì, ma pur sempre nei limiti imposti dai regolamenti.
Un molisano a rappresentare gli arbitri italiani anche in campo internazionale: un traguardo prestigioso ma Sabetta, nel pieno stile arbitrale, ha sempre preferito un profilo basso. Il Molise ha un pezzo di storia della pallacanestro e molti non lo sanno. Non ha reclamato nei confronti dei suoi corregionali nemmeno quando un arbitro di calcio, solo residente in Molise per lavoro, solo perché approdato in serie A, fece incetta di premi.
Sabetta, nella ‘sua’ Termoli e nel ‘suo’ Molise, conserva con sé le seicento partite di serie A, le tantissime in campo internazionale e la consapevolezza di essere uno degli spot più importanti del Molise sportivo”.
Il premio “L’Amico Atletico” è promosso dalla Fondazione “Gabriele Cardinaletti” Onlus, in project partner con la Banca Popolare di Ancona e con la collaborazione dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) e le Fondazioni Verde Sport Benetton, Candido Cannavò, Cannavaro Ferrara, Meuccia Severi e l’Associazione Mille Culure, con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri – del CONI – del Comitato Italiano Paralimpico – dell’Istituto per il Credito Sportivo, delle Regioni Campania, Abruzzo, Umbria e Marche, oltre ai Comuni di Napoli, Pescara, Perugia e Jesi.
Il premio volge lo sguardo verso quelle storie di vita che vedono uomini e donne che talvolta svolgono la loro attività lontano dai riflettori della ribalta, ma che l’iniziativa intende scoprire e premiare, con l’intento di promuovere i valori di lealtà, amicizia, impegno a fare e solidarietà. Il messaggio è chiaro: non tutti possono diventare campioni dello sport, ma tutti, con i loro stili di vita, possono diventare campioni di comportamento, rappresentare un modello e magari fare della propria passione una professione.
Questa la nuova declinazione e il tema centrale della 9^ edizione del Premio Nazionale “l’Amico Atletico 2015”, che guarda al delicato momento attraversato dalle giovani generazioni, sempre più in difficoltà nel tentare di guadagnarsi i meritati spazi nella nostra comunità.
Nel corso della serata, per la quale sono attesi ospiti di rilievo del mondo politico e sportivo, si alterneranno premiazioni ed esibizioni, con la partecipazione di alcuni artisti, cantanti, ballerini e personaggi che porteranno la loro testimonianza di come una passione si possa trasformare in una professione.
I premiati sono stati scelti, fra tutte le segnalazioni giunte sul sito della Fondazione Gabriele Cardinaletti Onlus e su Facebook da una qualificata giuria di cui fanno parte oltre un centinaio di affermati campioni dello sport, che ribaltando schemi consolidati sono in questo caso loro a premiare personaggi talvolta meno conosciuti.
Fanno parte del Club Atletico, tra gli altri, come giurati: Demetrio Albertini, Federica Lisi Bovolenta, Jean Claud Blanc, Stefano Cerioni, Yuri Chechi, Bruno Conti, Sandro Cuomo, Elisa Di Francisca, Andrea Giovi, Josefa Idem, Luigi Lamonica, Andrea Lucchetta, Michele Maggioli, Roberto Mancini, Luca Marchegiani, Dino Meneghin, Adriano Panatta, Gianluca Pessotto, Francesca Porcellato, Paola Protopapa, Gianni Rivera, Richard Mason Rocca, Alberto Rossini, Arrigo Sacchi, Debora Sbei, Alessandra Sensini, Giovanna Trillini, Giusy Versace, Valentina Vezzali, Beatrice Vio, Andrea Zorzi.