Oltre venti artisti internazionali per tre giorni di performance d’arte, danza, musica e teatro: al via il 14 settembre alle 17 nella Sala della Voliera di Palazzo Ardinghelli all’Aquila il Festival Internazionale Performative organizzato dal MAXXI L’Aquila in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti del capoluogo abruzzese, con il sostegno di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e del Comune dell’Aquila che patrocina la manifestazione. Per la prima volta, la manifestazione ha anche ricevuto l’Alto Patrocinio della Regione Abruzzo.
Presenti con le loro performance gli artisti: Marco D’Agostin, Aurelio Di Virgilio, Marzia Migliora, Motus, Muna Mussie, Daniele Ninarello, Numero Cromatico, OHT, Playgirls from Caracas, Salò, Sissi, Vanja Smiljanić, Emilia Verginelli.
Grande novità di quest’anno è il Premio Performative reso possibile da un contributo della Regione Abruzzo: riconoscimento attribuito a Olga Kozmanidze per Self-reversing, performance curata e presentata da Sibilla Panerai, che con i colleghi Ivan D’Alberto e Marcella Russo ha individuato una rosa di sei lavori performativi nati sul territorio abruzzese tra i quali è stato scelto il vincitore che viene prodotto e inserito nel programma del Festival.
Confermato per questa terza edizione il team curatoriale del quale fanno parte, per il MAXXI L’Aquila, il direttore Bartolomeo Pietromarchi, le curatrici Anne Palopoli, Fanny Borel e Chiara Bertini per il MAXXIVERSO, e per l’ABAQ i docenti Silvano Manganaro ed Elena Bellantoni. Il programma di talk e approfondimenti è invece curato da Irene de Vico Fallani e Stefano Gobbi dell’Ufficio Public Program della Fondazione MAXXI.
In programma anche le azioni dal vivo degli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, quest’anno con i colleghi di Annecy-Alpes; coinvolti nelle attività del Festival anche alcuni allievi del Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila e gli studenti delle scuole superiori del capoluogo abruzzese protagonisti di una edizione speciale del PCTO MAXXI A[R]T WORK.
Dice Bartolomeo Pietromarchi: “Performative è una scommessa fatta all’indomani dell’apertura del museo. Oggi, alla vigilia della terza edizione, siamo soddisfatti della strada percorsa e della riconoscibilità che il festival ha acquisito in così poco tempo grazie agli artisti internazionali che sono stati presenti in passato e che ospiteremo quest’anno. Il festival attiva connessioni sul territorio e con le realtà che quotidianamente lo vivono – come l’Accademia di belle Arti che ringrazio – e rinnova il legame con la tradizione performativa in Abruzzo che ha avuto con Joseph Beuys e Fabio Mauri momenti molto alti che abbiamo voluto riscoprire. Lavoriamo per contribuire a fare della città un luogo aperto all’arte contemporanea e inaugurare Performative a quattro giorni dalla fine di Panorama di Italics dimostra che la strada intrapresa è quella giusta”.
Così Rinaldo Tordera, Presidente dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila: “L’Accademia di Belle Arti ha contribuito fin dalla prima edizione all’organizzazione di un progetto che è fondamentale per diffondere la cultura e la conoscenza dei linguaggi contemporanei. Una collaborazione questa con il MAXXI L’Aquila e con questa iniziativa, in particolare, fondamentale per la formazione dei nostri studenti che possono così confrontarsi con il mondo dell’arte contemporanea, mettendo a frutto anche le proprie competenze e le esperienze didattiche maturate”.
Il programma di Performative si sviluppa presso le sale e la corte a esedra di Palazzo Ardinghelli, sede del MAXXI L’Aquila, gli ambienti dell’Accademia di Belle Arti progettata da Paolo Portoghesi alla fine degli anni ‘70, e in diversi punti del Centro Storico in una coinvolgente invasione che attiva nuovi processi di creatività e sperimentazione nel tessuto sociale della città: dalla barocca sala lignea del Palazzetto dei Nobili, fino alla medievale Piazza San Silvestro. Location irrinunciabile, infine, Piazza Santa Maria Paganica che accoglie la struttura polifunzionale Eccezione realizzata dagli studenti del Corso di Architettura della Facoltà di Ingegneria dell’Università dell’Aquila nell’ambito di un laboratorio di autocostruzione in collaborazione con il MAXXI L’Aquila e con il sostegno e il Patrocinio del Comune dell’Aquila.
Performative crea un laboratorio urbano in cui gli artisti nazionali e internazionali vengono chiamati a vivere e ad agire presentando anche nuove performance, come Flow. Voci d’acqua progetto inedito di Marzia Migliora: una performance itinerante che attraversa il centro storico creando un tessuto sonoro e si sviluppa in un parallelismo tra acqua e cultura, quali necessari nutrimenti per l’uomo, beni preziosi e insostituibili da cui dipendono la crescita e il benessere della società.
Inedita anche la proposta di OHT, Filippo Andreatta e Silvia Costa, in programma a conclusione della prima giornata e dedicata a un classico della letteratura occidentale: Frankenstein o il moderno Prometeo.
In programma anche performance già apprezzate dal pubblico come i due titoli di Motus, Of the nightingale I envy the fate (Dell’usignolo invidio la sorte) e You were nothing but wind ispirati alle figure di Cassandra, immortalata prima della sua uccisione, e di Ecuba dopo la sanguinosa disfatta di Troia.
Altre performance in programma: Curva Cieca di Muna Mussie, Jeplane di Aurelio Di Virgilio e Lourdes di Emilia Verginelli. Non mancheranno momenti dedicati alla danza con Marco D’Agostin che presenta Gli anni e Daniele Ninarello con NOBODY NOBODY NOBODY it’s ok not to be okche sarà presente sia negli ambienti del museo chenel prezioso Oratorio De Nardis dove dialoga con l’opera di Massimo Bartolini In a Landscape (2017), in collaborazione con Panorama L’Aquila, Italics.
Quest’anno Performative incontra il MAXXIVERSO, lo spazio della Fondazione MAXXI sul metaverso, con il progetto The future is here, somewhere, L’Aquila una lecture performance del collettivo artistico Numero Cromatico. Torna poi il fortunato format delle Con-formance (“conferenze-performance”), pensate come azioni performative i cui autori sviluppano liberamente il proprio sguardo su un tema o su un protagonista dell’arte. In programma le conformance: Troubled Waters-Searching For Atlantis di Vanja Smiljanic e Anatomia Parallela in movimento di Sissi. Confermato anche per questa terza edizione il programma dei talk per ripercorrere la storia e i luoghi della performance attraverso il racconto di critici, curatori e storici dell’arte: Luca Lo Pinto, Cecilia Canziani e Ilaria Mancia. La Piazza del Museo si trasforma con iI dj set serale: Playgirls from Caracas chiudono la seconda giornata mentre la conclusione del festival, come d’abitudine in musica, è affidata ai Salò, il cui progetto è attualmente fra i più godibili e originali in Italia.
Durante Performative03, nelle Sale del piano nobile di Palazzo Ardinghelli è visitabile la mostra Marisa Merz Shilpa Gupta visibileinvisibile dedicata a due grandi protagoniste del contemporaneo e curata da Bartolomeo Pietromarchi e Fanny Borel. La Project room ospita, invece, le opere di Haim Steinbach, Alberto Burri e Michele Cammarano presentate per Panorama di Italics. Nell’installazione inedita Steinbach l’artista agisce come un archeologo del contemporaneo, rendendo gli oggetti utilizzati un elemento essenziale nella costruzione dell’identità personale.