CAPRACOTTA – I profughi danneggiano il turismo, Capracotta dice «no».
Le preoccupazioni del sindaco Paglione: «Pronti a bloccare iniziative di privati con l’adesione allo Sprar. Accoglieremo solo sei rifugiati».
«Abbiamo da poco concluso un’assemblea pubblica appositamente convocata per informare la cittadinanza sulle iniziative in itinere in materia di accoglienza ai migranti. – spiega il sindaco di Capracotta, Candido Paglione – L’argomento, delicato e complesso per le diverse implicazioni che comporta, è stato affrontato con grande senso di responsabilità ed è stata compresa l’importanza di scegliere un percorso condiviso. Abbiamo ribadito la nostra contrarietà ad arrivi senza controllo dei migranti e per questo ci siamo impegnati a mettere in campo ogni azione utile a scongiurare tali evenienze. Crediamo, infatti, che vada salvaguardata la specificità del nostro Comune e soprattutto la sua vocazione turistica che, evidentemente, non sarebbe proprio in linea con una politica di accoglienza dei migranti fatta al solo scopo di favorire l’interesse di qualche privato che andrebbe a lucrare sull’attuale gestione dei flussi migratori in partenza dal mediterraneo».
«Il comune di Capracotta – ha ricordato nel corso dell’assemblea il primo cittadino – ha fatto da sempre della solidarietà e dell’ospitalità un proprio punto di forza. Questo, tuttavia non ci esonera dal rispetto, prima di tutto, della nostra comunità. Per questa ragione e anche per evitare un arrivo fuori controllo di migranti, anche con numeri elevati rispetto alla popolazione residente, l’Amministrazione comunale ha pensato di optare per la soluzione meno impattante possibile per la nostra comunità, quella di aderire al bando SPRAR. Si tratta, in sostanza, di una accoglienza di secondo livello che riguarda persone che hanno lo status di rifugiati o di richiedenti asilo e che sono inserite in un programma di accoglienza internazionale. (ad esempio, minori non accompagnati oppure nuclei familiari). Il numero di migranti per un progetto SPRAR di questo tipo, così come concordato nell’ultimo incontro tenutosi nella Prefettura di Isernia, sarebbe di 6 persone, quindi facilmente gestibile e senza problemi di impatto per la nostra comunità. La disponibilità da parte del Comune ad ospitare un progetto SPRAR, naturalmente, andrebbe ad escludere ogni altra iniziativa, sia da parte della Prefettura che di soggetti privati, atta a realizzare centri di accoglienza che potrebbero ospitare un numero di migranti decisamente superiore e quindi, decisamente inopportuno per Capracotta. Viceversa, l’eventuale immobilismo da parte del Comune, vale a dire l’indisponibilità a realizzare un progetto SPRAR, esporrebbe la nostra comunità al rischio concreto di ritrovarsi attivate altre forme di accoglienza, tra l’altro senza poter fare alcuna opposizione. D’altra parte, la possibilità dei progetti SPRAR è stata messa in campo grazie all’azione congiunta dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia (ANCI) e del Ministero dell’Interno, proprio per creare una sorta di salvaguardia e venire incontro alle esigenze di tanti piccoli comuni, ponendo, quindi, un freno agli arrivi incontrollati di migranti, senza che i Sindaci e le popolazioni locali potessero fare nulla per opporsi. L’assemblea, molto partecipata, si è conclusa con la piena condivisione della proposta da noi avanzata di adesione al progetto SPRAR. Ringrazio la nostra comunità per la partecipazione e per il contributo offerto alla discussione di una materia così delicata».