SCHIAVI DI ABRUZZO – Ci sarà senza dubbio lo zampino dei servizi segreti dietro i lavori di adeguamento della struttura che dovrà ospitare i profughi. Deve essere necessariamente così, perché altrimenti non si spiega come in Comune non sappiano ancora nulla di quelle attività che pure sono sotto gli occhi di tutti.
Come annunciato in anteprima esclusiva su queste colonne, Schiavi di Abruzzo si appresta ad ospitare, nelle prossime settimane, un numero di migranti che realisticamente sarà intorno alle sessanta o settanta unità. Il centro di accoglienza sarà realizzato all’interno di un immobile in località Monte Pizzuto, a qualche chilometro fuori dal paese, in una struttura che ha ospitato un albergo ristorante.
In queste ultime settimane sono in corso, all’interno dello stabile, degli interventi finalizzati, evidentemente, all’adeguamento dei locali visto che per diversi anni sono rimasti inutilizzati. Lavori che vedono tutti, sotto gli occhi di tutti, perché continuamente mezzi e veicoli di vario genere sono presenti all’ingresso dello stabile (come mostra la foto pubblicata e scatta ieri intorno alle ore 13, in pieno giorno e senza necessità di appostamento, ndr).
Dal Comune però continuano a far finta di nulla. Dopo lo scoppio del caso profughi a Schiavi si è innescato un acceso dibattito. Il consigliere comunale di minoranza, Luca Ninni, ha incalzato il sindaco con diverse domande. La prima delle quali è questa, semplice: apre o no il centro accoglienza migranti?
Il primo cittadino, Piluso Luciano, per il momento non ha risposto alle domande pubbliche di Ninni, né però ha smentito che tra qualche settimana nascerà un centro profughi sul Monte Pizzuto. E il centro si farà, è evidente, perché i lavori di adeguamento della struttura vanno avanti e certo la cooperativa Matrix, del Napoletano, quella che gestirà i migranti, non si lascerà sfuggire questo goloso business.
Contattando gli uffici del Municipio per sapere se questi benedetti profughi arriveranno e quando la risposta che si ottiene, anche cambiando dipendente come interlocutore, è sempre la stessa: «Ufficialmente non sappiamo nulla».
Ma come? Se in quello stabile, come è evidente anche ad un cieco, stanno eseguendo dei lavori avranno dovuto comunicare qualcosa al Comune, almeno all’ufficio tecnico.
E proprio dall’ufficio tecnico ci rispondono in questi termini: «In base alla tipologia e alla entità dei lavori da realizzare va fatta una comunicazione al Comune, che va da una dichiarazione libera alla dichiarazione di inizio attività ad esempio. Ad oggi, qui agli atti del Comune, non c’è nulla, non è pervenuta alcuna dichiarazione o comunicazione. Tra l’altro il Vigile urbano è andato più volte sul posto per verificare l’effettiva presenza di questi ipotetici lavoratori dentro la struttura, ma non ha mai trovato nessuno».
Incredibile. Gli astutissimi lavoratori che stanno adeguando l’immobile riescono ad eludere anche i pressanti controlli della Polizia municipale di Schiavi. E allora è evidente, saranno senza dubbio dei servizi segreti. Forse del Mossad, i migliori al mondo.
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com
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