CARUNCHIO – Malang, Omar, Sallah, Bubu, Cherno, Dembo sono ragazzi immigrati provenienti dal Gambia, Mali e Guinea che da pochi giorni vivono in un casolare di pietra immerso nel verde non distante dal centro di Carunchio.
Culture che si mescolano e convivono insieme con l’obiettivo di creare una piccola impresa di agricoltura sociale per la produzione di prodotti biologici a km 0.
«Un progetto di inclusione sociale – spiegano dalla cooperativa Matrix che gestisce il centro di accoglienza migranti di Carunchio – che offre loro la possibilità concreta di essere protagonisti del ciclo produttivo completo, dalla semina alla vendita».
Oggi hanno realizzato le confetture con i frutti del prugnolo selvatico o spinoso, un arbusto che cresce spontaneamente nelle aree più incontaminate, in passato largamente utilizzato come pianta officinale per le sue proprietà benefiche.
Dopo aver raccolto ben 10 kg di frutti i ragazzi hanno preparato con cura la confettura poi opportunamente confezionata in appositi barattoli in vetro. Una particolare esperienza per valorizzare le ricchezze naturali e locali.
Recentemente l’Istituto Superiore di Sanità di Roma ha scoperto che i frutti di questa pianta insieme a una particolare miscela di aminoacidi, minerali e vitamine, possono contrastare l’80 % delle cellule tumorali.