Il coordinamento regionale delle quattro Rsu provinciali denuncia lo stato di incertezza per il futuro lavorativo dei circa 1.400 dipendenti delle quattro Province abruzzesi.
Nulla o poco si sa del destino del personale provinciale, in attesa che la Regione approvi finalmente la legge che prevede il riordino delle competenze delle quattro Province abruzzesi, non risolutiva del grande caos organizzativo innescato dalla riforma Delrio e dai successivi provvedimenti di legge.
Ad oggi pochissimi dipendenti provinciali hanno trovato ricollocazione negli altri Enti, tra leggi, circolari esplicative e innovative delle leggi, circolari interpretative delle circolari, provvedimenti e interpretazioni di organismi vari.
Mentre si rincorrono voci di assorbimento nell’amministrazione della Giustizia (l’ultimo concorso del Ministero della Giustizia non era riservato ai dipendenti delle Province), o addirittura nella Pubblica Istruzione, come personale ATA (le modalità di assunzione, ad oggi però sono ignote), la Regione Abruzzo ci mette del suo escludendo i dipendenti provinciali dalle assunzioni nelle ASL – nonostante le assicurazioni del Vicepresidente in sede di Osservatorio Regionale – pubblicando bandi di concorsi per centralinisti, magazzinieri, collaboratori amministrativi, tutti posti compatibili con le figure professionali presenti nelle Province (v. Concorso Asl Teramo per 3 posti di Collaboratore Amministrativo – professionale, cat. D di Area Economico-Finanziaria per le necessità della U.O.C. Programmazione e Gestione delle Attività Economiche e Finanziarie, che scade il 31/8/2015)!
Il ritardo nella soluzione del “problema” Province viene giustificato dalla mancanza di copertura finanziaria anche se, magicamente, la Regione ha trovato sei milioni di euro per “istituzionalizzare” la Abruzzo Engineering, i cui dipendenti dovrebbero essere utilizzati per gestire, tra l’altro, alcune funzioni del Genio Civile, finora di competenza delle Province.
“Lottiamo per una ricollocazione dei dipendenti provinciali a tutti i livelli istituzionali – dichiara Francesca Rasetta, portavoce del coordinamento delle quattro RSU delle Province abruzzesi – che rispetti le leggi vigenti, tuteli la professionalità e l’esperienza amministrativa e tecnica acquisite negli anni, nonché la dignità di lavoratori della Pubblica Amministrazione. Purtroppo i comuni abruzzesi esitano a pubblicare i bandi di mobilità riservati ai dipendenti provinciali – continua Rasetta – soprattutto per l’incertezza normativa dovuta a circolari e sentenze. Ad oggi, anche la proposta di Legge Regionale di riordino riguarda solo una minima parte dei dipendenti (120 circa tra UMA, Genio Civile e Formazione Professionale). Quando saranno ricollocati i dipendenti delle altre funzioni non più di competenza delle Province? Cosa ne sarà del futuro della Polizia Provinciale e dei Centri per l’Impiego? Si prospetta un autunno caldo.”