CASTIGLIONE MESSER MARINO – Provinciale Castiglione-Torrebruna, affidati i lavori.
Ad una ditta di Pescopennataro. L’assessore Fangio: «A giorni partono gli interventi. Entro Nalate la riapertura».
Come regalo di Natale i cittadini dell’Alto Vastese rischiano di vedere riaperta la provinciale che collega Castiglione Messer Marino a Torrebruna passando per il bivio di frazione Valloni di Schiavi di Abruzzo.
Ieri, in Municipio a Castiglione, l’affidamento dei lavori ad una ditta di Pescopennataro.
L’assessore comunale Enzo Fangio spiega: «I tempi burocrati sono lunghi, gare di appalto-verifica dei requisiti-aggiudicazione lavori-consegna lavori. Per ogni fase bisogna produrre una marea di carte che rimbalzano da ufficio ad ufficio e se non c’è una pressione quotidiana su chi di dovere, così come è stato fatto. E così i tempi da lunghi diventano biblici. I ritardi purtroppo non sono sempre dovute alle lungaggini degli uffici che spesso si ritrovano con una quantità industriale di pratiche da seguire e con una o due persone che se ne occupano, come nel caso delle emergenze dello scorso marzo. In questo caso la Regione avrebbe dovuto creare una TASK FORCE di gente competente per rispondere alle emergenze e ai disagi dei cittadini, anche spostando personale da altri uffici che spesso si girano i pollici senza sapere cosa fare. Tutti i dipendenti delle defunte Province non potrebbero essere utilizzati? E i sindacati, ogni tanto, invece di dire “ma questo n j attocca” difendessero anche i diritti dei cittadini. O sono troppo impegnati, il più delle volte, a difendere l’indifendibile e non i diritti degli utenti-cittadini? I parafulmine non possono essere sempre gli amministratori dei piccoli paesi. Alle emergenze si risponde con l’emergenza e non con l’ordinario perché a rimetterci saranno sempre i più indifesi e chi vive in zone disagiate come le nostre. Che senso ha continuare a fare convegni sullo sviluppo e la difesa delle aree montane se tra qualche anno ci ritroveremo solo il deserto? É inutile stare qui a ripetere cosa occorrerebbe per le nostre zone. Le ricette ci sono, bisogna che chi è sopra di noi, Stato ed Europa, ci metta gli ingredienti. Intanto però facciamo arrivare il sangue al cuore riaprendo le strade, perché senza le “arterie”percorribili non ci sarà più nulla di cui poter discutere».