Reddito minimo e stop alle pensioni d’oro: vittoria in Regione del Movimento 5 Stelle. «Ma è solo l’inizio» commentano i grillini.
Di seguito la nota del M5S Molise, rappresentato in Regione dai consiglieri Patrizia Manzo e Antonio Federico.
Un lungo confronto iniziato nei giorni scorsi ha trascinato il MoVimento 5 Stelle e il Governo regionale a proporre in Aula lo stanziamento delle prime risorse a favore del reddito minimo di cittadinanza approvato da tutto il Consiglio regionale.
Una linea politica che abbiamo portato avanti da sempre, sia in ambito nazionale che regionale, ha trovato finalmente la sua consacrazione dopo una lunga notte passata in Consiglio per l’approvazione della Legge di Stabilità 2015: sono stati stanziati un milione di euro in favore di un “fondo per l’inclusione sociale ed il contrasto alla povertà”, in altre parole il reddito minimo di cittadinanza!
La seduta è stata estenuante e non sono mancati momenti di tensione, ma alla fine si è giunti ad aprire concretamente la strada al miglioramento delle condizioni di vita di centinaia di famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà.
Altro risultato importante, frutto anche questo di settimane di dichiarazioni e pressing mediatico, è stato quello riguardante il nuovo sistema pensionistico dei Consiglieri regionali: si è ottenuto il dimezzamento del montante contributivo che dà corpo alle pensioni di consiglieri ed assessori. In questo modo, ad esempio, si è evitato che un consigliere con un solo mandato potesse maturare la pensione che raggiunge un cittadino medio dopo 40 anni di contributi versati.
Per di più il Consiglio regionale potrà risparmiare oltre 250mila euro all’anno. Le aliquote ora sono le stesse previste alla Camera. Senza scendere troppo nel tecnico, basti pensare che la quota riferita ai singoli consiglieri è stata più che dimezzata, ma anche la quota riferita all’intero consiglio è stata ridotta in modo netto.
Sono risultati dei quali andiamo fieri: il NO deciso alle superpensioni e il SI’ convinto al Reddito minimo sono punti sui quali non si transige, due passi importanti per rendere l’operato della politica più equo e più vicino alla realtà.
Certo, lo ripetiamo: tanto si può e si deve ancora fare. Il MoVimento 5 Stelle ne è certo e per questo, nonostante i risultati ottenuti, ha votato contro la legge di stabilità, il collegato e contro il Bilancio 2015. Avevamo presentato, infatti, emendamenti su indennità e ulteriori riduzioni dei vitalizi già in fase di erogazione (a proposito, abbiamo una legge già pronta per cancellarli) ma, come prevedibile, le nostre proposte sono state bocciate.