La Federazione Rinascita Forestale e Ambientale (FeRFA) si congratula con il neo eletto On. Maurizio Cattoi – già primo dirigente del Corpo Forestale dello Stato e generale della riserva dell’Arma dei Carabinieri, ruolo Forestale – “per il prestigioso traguardo raggiunto, con l’augurio e la certezza di mantenere sempre viva l’attenzione e la determinazione per centrare gli obiettivi comuni: recuperare diritti e dignità professionali per le donne e gli uomini dell’ex Corpo Forestale dello Stato”.
Obiettivi che la FeRFA persegue con caparbietà e rinnovato entusiasmo, in attesa delle decisioni della Consulta che, a breve, si pronuncerà sulla questione del riconoscimento dei diritti e delle libertà sindacali e di associazione di ogni militare (10 aprile), e sulla legittimità della Riforma Madia (5 giugno). In particolare, la Federazione esprime piena soddisfazione “per l’elezione di Maurizio e, soprattutto, per l’apprezzamento personale che ha ricevuto dai suoi elettori, a dimostrazione della coerenza, dell’integrità morale e della professionalità in campo ambientale e di tutte le energie spese per tutelare e valorizzare il Corpo Forestale dello Stato, a differenza della maggior parte dei suoi colleghi ufficiali che hanno accettato arrendevolmente l’assorbimento del CFS nell’Arma dei Carabinieri”.
La Federazione Rinascita Forestale e Ambientale – nata dall’unione tra rappresentanze delle sigle sindacali dell’ex Corpo Forestale e quattro associazioni di categoria, ASSODIPRO, UFDI, Rinascita Forestale, Unforced – si propone di tutelare la natura e ricostruire l’amministrazione forestale. La mission della FeRFA, ora più che mai, è rivolta a far conoscere il totale fallimento della Riforma Madia della P.A. e del D.lgs. attuativo n.177/16 che ha decretato la fine del CFS, creando gravi problemi a livello ambientale in tutto il Paese e scippando brutalmente i più elementari diritti costituzionali a leali servitori dello Stato, quali erano e restano i Forestali.
“Non è bastato smembrare il Corpo, dunque, per spegnere le speranze degli ex Forestali che sostengono la battaglia legale sulla legittimità della soppressione del CFS e della militarizzazione dei suoi membri, forzatamente trasferiti in Corpi ed Enti (circa 6.900 nell’Arma dei Carabinieri, 54 Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, 41 Guardia di Finanza, 126 Polizia di Stato, 390 Vigili del Fuoco, 460 in mobilità tra vari Ministeri), in attesa che in merito si pronunci la Corte Costituzionale” chiude il comunicato della FeRFA.