Per giorni, divenuti poi settimane, in un reparto di Rianimazione, sotto sedazione farmacologica profonda, per tentare di strapparlo alla morte considerata ormai inevitabile. I medici che avevano già preparato mamma Rosaria al peggio: «Signora stiamo facendo il possibile, ma le speranze per Roberto sono davvero pochissime. Non c’è più niente da fare, ci dispiace». «Poi è accaduto quello che gli stessi medici hanno definito un miracolo. – racconta alla nostra redazione Rosaria Massanisso, mamma e moglie dei due ristoratori di Schiavi di Abruzzo rimasti intossicati dal monossido di carbonio nelle scorse settimane – Mio marito Remo è già tornato a casa e si è ripreso quasi completamente, mentre mio figlio Roberto è stato trasferito in una clinica riabilitativa del Chietino, ma è stato dichiarato finalmente fuori pericolo. Ci vorrà del tempo, per la riabilitazione, ma ora possiamo dire che è andata davvero bene».
L’episodio di cronaca il 10 febbraio scorso, quando i Vigili del fuoco del distaccamento di Agnone, nel bel mezzo di una nevicata, sono intervenuti in località Monte Pizzuto di Schiavi di Abruzzo per trasportare il paziente in stato di incoscienza dal primo piano della sua abitazione fino all’ambulanza in attesa. Particolarmente complesse le operazioni di trasporto, anche in considerazione della corporatura del ristoratore e degli spazi stretti lungo la scalinata. Il tutto reso ancor più disagevole dalla presenza di ghiaccio e neve e da temperature abbondantemente sotto lo zero. Poche ore prima il personale sanitario del 118 di Castiglione Messer Marino aveva strappato alla morte sicura il padre del ristoratore, primo ad accusare i sintomi di quello che poi è stata accertata quale intossicazione da monossido di carbonio. A distanza di settimane quella che sembrava una tragedia che aveva distrutto una famiglia assume invece i connotati di una brutta vicenda ormai alle spalle.
E la mamma di Roberto e moglie di Remo Amicone, la signora Rosaria Massanisso, vuole ringraziare tutta la macchina dei soccorsi: «Grazie di cuore a tutti, ai Carabinieri primi ad intervenire insieme al 118 di Castiglione, grazie ai Vigili del fuoco di Agnone senza i quali mio figlio sarebbe rimasto intrappolato e morto in quell’appartamento, e grazie a tutto il personale dell’ospedale “San Pio” di Vasto, in particolare del Pronto soccorso e dell’unità di Rianimazione. Grazie anche alla famiglia di mia cognata Giuliana che ci ha ospitato e si è messa a completa disposizione. Grazie in particolare a mio figlio Alessio che da Roma ha lanciato l’allarme contattando i Carabinieri della compagnia di Atessa prontamente intervenuti con un equipaggio del Radiomobile. Grazie a tutti di cuore per aver dato una seconda vita a mio figlio Roberto di soli quaranta anni e a mio marito. Inoltre voglio ringraziare tutti i nostri clienti e la comunità di Schiavi di Abruzzo, a partire dal sindaco Luciano Piluso. Ci sono stati tutti vicino, in questi terribili momenti, anche dalla grande comunità di schiavesi a Roma, dimostrando affetto nei confronti della nostra famiglia. Davvero migliaia di messaggi, telefonate, grazie a tutti».