Sale operatorie all’ospedale ‘Caracciolo’ chiuse da oltre due anni, il governatore e commissario ad acta della Sanità regionale, Donato Toma, prende tempo. Dopo l’interrogazione presentata dal capogruppo del M5S, Andrea Greco durante i lavori dell’ultimo consiglio regionale, il presidente Toma ha chiesto di studiare bene il caso. La sua risposta è attesa per il prossimo consiglio convocato venerdì 22 ottobre.
Quello delle sale operatorie dell’ospedale agnonese è ormai un tema di forte attualità approdato anche sulle cronache nazionali visto che in un recente passato per riadattarle sono stati spesi circa 200.000 euro. Tuttavia ad oggi, nonostante la disponibilità di due chirurghi in forza nel presidio altomolisano, nonché quanto riporta il decreto Balduzzi che per gli ospedali di area disagiata prevede interventi in day e week surgery, le sale operatorie restano inspiegabilmente chiuse.
La loro attivazione – scrive Greco nell’interrogazione – oltre a consentire l’abbattimento delle liste d’attesa sull’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia in fatto di interventi a bassa intensità, ridurrebbe la mobilità passiva verso altre regioni come purtroppo si verifica da due anni a questa parte per prestazioni di chirurgia ambulatoriale complessa generale, ortopedica e oculistica. A riguardo, non è un mistero, nelle sale operatorie del ‘Caracciolo’ si potrebbero organizzare due sedute settimanali con interventi programmati chesgraverebbero gli altri ospedali intasati per fronteggiare l’emergenza Covid. In questo caso la struttura esiste, i medici ci sono e non attendono altro che ricevere l’ok da parte dell’Asrem. A Toma, che sul tema ha sempre ribadito di avere le mani legate perché non era lui il commissario, ora il compito di fornire risposte repentina e soprattutto propositive.