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  • Salute, chi ha paura di “Morbillino”?

    PERUGIA – L’ultima trovata di Giochi Preziosi, meglio nota per le intemperanze calcistiche del proprietario/presidente della Sampdoria, è stata la produzione di un bambolotto, battezzato “Morbillino”, coperto da macchioline rosse. Un bambolotto malato, ma facilmente curabile; le macchie infatti scompaiono dopo una leggera pulizia con cotone umido.

    Mal gliene incolse!

    Sull’innocente giocattolo  sono calati gli strali dell’ Istituto Superiore di Sanità, della Società Italiana di Pediatria e, ca va sans dir, dell’onnipresente prof.Burioni, vaccinatore per antonomasia.

    Il pupazzo banalizzerebbe la pericolosità del morbillo, che nessun umano dotato di buon senso mette peraltro in discussione; allontanerebbe pargoli e genitori dalla vaccinazione, da qualche mese diventata obbligatoria; sarebbe il prototipo per orribili “leucemini” o “linfomini” di prossima produzione.

    Credo che a molti stia sfuggendo il senso della realtà o più semplicemente il buon senso. Il confronto stravinto ope legis con i no vax evidentemente ha prodotto negli opinioni leaders riconosciuti una sensazione di onnipotenza e di malcelata protervia che è quanto di più inutile e controproducente per l’adozione di politiche realmente efficaci di promozione della salute.

    Ma c’è dell’altro. Osservo in tralice la presuntuosa e fallace illusione e propalazione di una medicina tetragona, onnisciente ed indiscutibile, quasi onnipotente, capace di sconfiggere ogni patologia con prescrizioni, circolari, normative e iter burocratici dalla più disparata applicazione nel marasma regionalistico del sistema sanitario.

    Niente di più lontano dal recupero di un rapporto equilibrato con lo stato di salute e di malattia, oggi precario forse quanto mai in passato.

    Un giocattolo siffatto, in buone mani e nel contesto giusto, potrebbe essere piuttosto uno strumento per facilitare la comprensione della malattia e promuovere cure adeguate, non necessariamente solo ed esclusivamente di carattere medico; un mezzo per favorire la resilienza e l’accettazione dell’ essere malati sia da parte dei bambini e delle famiglie a cui invece “gli esperti” propongono, viceversa, un modello terroristico che promette salute e benessere comunque e dovunque, purché ci si affidi alle cure ed ai precetti di una medicina sedicente onnipotente.

    Molto sedicente e poco onnipotente.

    Sicuramente sempre più pervasiva.

    E per questo vittima essa stessa di aspettative e speranze eccessive pronte a trasformarsi in rivendicazioni e accuse di malasanità.

    Ci sono indubbiamente priorità come la prevenzione delle malattie infettive e la promozione di stili di vita salutari che non possono essere negate o minimizzate, ma prendersela con tanta foga contro  un bambolotto va, a mio modesto avviso, nel senso diametralmente opposto.

    Un sorriso, ogni tanto, non può fare che bene…

    Italo Marinelli

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