“Il diritto alla salute è un optional di cui liberarsi riducendo all’osso il campo d’azione del servizio sanitario nazionale che, pezzo dopo pezzo, va sostituito dalla sanità privata. Questo è il piano che il ministro Lorenzin, il commissario Gutgeld e tutto l’apparato di questo governo stanno attuando attraverso ogni provvedimento messo in campo. Una realtà che cercano di nascondere dietro frasi vuote e annunci fumosi per tenere buoni i cittadini, i quali però si sono già resi conto da un pezzo dello smantellamento in atto frequentando ogni giorno le strutture sanitarie”.
Lo affermano i parlamentari del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Affari Sociali di Camera e Senato.
“La verità – ammoniscono i M5S – è che né a Lorenzin né a Gutgeld abbiamo mai sentito spendere una singola parola sui grandi sprechi nella sanità, attraverso i quali si potrebbero ottenere risparmi senza intaccare il sistema e le prestazioni. Il ministro parla delle differenze e disomogeneità tra i servizi erogati dalle Regioni ma su questo tema non cita mai l’incidenza fortissima della corruzione, calcolata in sei miliardi di euro, rispetto al quale lo Stato centrale non esercita il potere di controllo e di contrasto ai conflitti d’interesse. Sulla razionalizzazione della spesa accorpando le centrali d’acquisto, con risparmi per miliardi di euro, il Governo fa chiacchiere da due anni. Stessa cosa per la digitalizzazione del Ssn: parlavano di risparmi per 8 miliardi di euro. Anche qui, tutto tace. Capitolo auto blu e grigie: sono almeno 50 mila, un esercito. Riducendone il numero e razionalizzandone l’uso si potrebbe risparmiare fino a un miliardo. Alla luce di quanto affermato è evidente che da parte del governo manca la volontà politica di andare ad aggredire i veri vizi del nostro Ssn e, al contempo, è in atto una precisa strategia politica: il diritto alla salute deve diventare un optional”, concludono. (ANSA).