«Questa mattina, con il Presidente della commissione di vigilanza Sandro Mariani e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, insieme al consigliere comunale Diego Carnevale e una delegazione di Sindaci del territorio, tra cui Antonio Di Santo e Luigi Milano, abbiamo effettuato una visita ispettiva presso l’ospedale di Castel di Sangro, accompagnati da alcuni cittadini e dirigenti sindacali. Ringrazio gli operatori che ci hanno accolto, con i quali abbiamo potuto confrontarci sulle criticità di un ospedale che la destra di Marsilio sta provando a smantellare e su cui invece c’è da fare un grande investimento».

Così il segretario regionale PD Abruzzo, Daniele Marinelli.
«Negli ultimi cinque anni i posti letto sono scesi a 19 e le prestazioni ospedaliere sono calate del 45%. Molti servizi sono stati ridotti e la carenza di personale è ormai grave, come la carenza e l‘obsolescenza delle ambulanze: i servizi di emergenza/urgenza sono del tutto insufficienti, in un territorio ampio, che vede crescere la sua popolazione e che ha una forte attrattività turistica. L’ospedale di Castel di Sangro è strategico per la sua posizione geografica e rappresenta un valore aggiunto per tutta la regione come presidio di frontiera che fa mobilità attiva da altre regioni», in particolare dal Molise, Alto Molise e territorio della Provincia di Isernia.

«Ci batteremo con tutti i mezzi a disposizione, dal consiglio comunale straordinario alla commissione sanità e vigilanza regionali, fino alla mobilitazione del territorio. – continua Marinelli – Servono servizi, mezzi, serve personale. Serve potenziare l’emergenza urgenza, per garantire il diritto alla salute dei cittadini, e insieme indicare una prospettiva per un presidio che può avere, per esempio, una forte vocazione sul lato dall’ortopedia e della riabilitazione intorno alla quale concretizzare davvero un polo di eccellenza, anche grazie alla professionalità dei medici e degli operatori. Purché si cominci a ragionare sulla programmazione e sugli investimenti e si interrompa la politica dei tagli, che ha falcidiato pesantemente Castel di Sangro e le aree interne».