AGNONE. La Regione chiude l’ospedale e i cittadini organizzano un referendum per abbandonare il Molise ed aggregarsi all’Abruzzo.
Succede ad Agnone poche ore dopo la firma del piano di riorganizzazione della sanità da parte del presidente della regione nonché commissario ad acta Paolo Frattura. L’ospedale del territorio, unico centro di cura nel raggio di sessanta chilometri, situato nel cuore degli Appennini, a circa un’ora da Isernia in assenza di neve, serve le popolazioni dell’Alto Molise e di alcuni centri abruzzesi limitrofi.
La permanenza di servizi minimi era stata assicurata da Frattura pochi giorni fa, promessa poi smentita dai fatti delle ultime ore. Immediata la reazione di alcuni comitati civici, che hanno deciso di chiamare i cittadini ad esprimersi su quello che vine considerato un “attacco mortale alla comunità”.
“Oltre al diritto alla salute negato – dicono i promotori – vi è anche un problema di posti di lavoro che si perdono, in assenza di qualsiasi politica di incentivazione per le aree interne, che sono al centro degli interventi Ue 2014-2020“.
Da qui l’idea, covata da tempo e sempre accantonata, di avviare la secessione, all’insegna dello slogan: “No sanità, no Molise”.
Il referendum dovrebbe tenersi nella prima meta’ di Agosto prossimo, nelle modalità che saranno stabilite nei prossimi giorni. (FONTE AGI)