La sanità nella Strategia nazionale delle aree interne, come garantire un sistema-salute accessibile e di qualità, in grado di assicurare il mantenimento delle piccole comunità sul territorio e evitare lo spopolamento in particolare in quei centri caratterizzati da una forte presenza di popolazione anziana: lo scorso 9 novembre ampio e articolato dibattito, a San Giuliano del Sannio, comune inserito nell’area pilota del Matese.
Insieme, operatori sanitari presenti sul territorio, cittadini, amministratori locali e Regione Molise a confronto per la definizione del servizio sanitario molisano all’interno delle opportunità che con la Strategia delle aree interne possono essere costruite.
Ai lavori, coordinati dalla Direzione regionale della salute con la dottoressa Marinella D’Innocenzo, hanno preso parte numerosi amministratori matesini, oltre ai rappresentanti di medici, infermieri e farmacisti.
Sono state affrontate le criticità che caratterizzano l’offerta del servizio sanitario nell’area matesina e definiti alcuni interventi migliorativi possibili ottimizzando e mettendo in rete le risorse umane esistenti.
Dai dati statistici relativi all’area matesina, emerge un elevato tasso di ospedalizzazione che può essere abbattuto attraverso un’offerta territorializzata, spostando dunque l’erogazione dei servizi sanitari dall’ospedale al territorio. I numerosi ricoveri, inoltre, possono essere ridotti attraverso le cure a domicilio e la presa in carico delle persone in condizioni di cronicità, evitando complicazioni ed il conseguente ricorso all’ospedale. Si registra, in particolare, un alto tasso di ricoveri relativamente alle problematiche dello scompenso cardiaco. Per contrastare il fenomeno si guarda all’introduzione di un modello sperimentale di assistenza domiciliare, con telemedicina, per il trattamento dei pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico.
Molto rilevante è l’istituzione di una nuova figura professionale, quella dell’infermiere di famiglia e comunità (Ifc) che opera a supporto della popolazione dell’area, implementando, ancora di più, l’assistenza domiciliare integrata. Un’altra sfida ambiziosa è quella dell’organizzazione di una rete di operatori per il ritiro dei prelievi e la consegna dei farmaci, al fine di superare il grande isolamento degli anziani e dei malati cronici. Le farmacie, per le piccole comunità, rappresentano un punto di riferimento nella garanzia della continuità assistenziale e potranno diventare “Farmacie di servizi”, presidi nel quale il cittadino, oltre ai farmaci, può trovare anche servizi aggiuntivi. Nell’area matesina, e più in generale in Molise, si registrano sempre con maggiore frequenza, comportamenti alimentari scorretti e un insufficiente livello di attività fisica. Per contrastare questo fenomeno si pensa invece a degli interventi di educazione alimentare e di empowerment dei pazienti per la promozione della salute e del benessere psico-fisico.
Dalla proficua discussione di San Giuliano del Sannio è emersa la volontà unanime, condivisa con i rappresentanti del Ministero, di non procedere con interventi spot, di durata limitata nel tempo, bensì con azioni lungimiranti, nell’ottica della sostenibilità futura. Iniziative che andranno ad integrarsi con la “Casa della salute” prevista a Bojano. Una fase, quella in corso, utile ad analizzare la situazione attuale ed ovviamente valutare se ciò che è stato proposto nel preliminare di strategia è sufficiente o ci sono aspetti da implementare e migliorare.
Nelle prossime settimane sono in programma anche ulteriori forum tematici relativamente agli altri ambiti della strategia “Area Matese”.
Sanità nelle aree interne: spostare i servizi dall’ospedale al territorio
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