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  • Sanità, Sciulli incontra Sosto e chiede maggiori servizi per le popolazioni montane

    AGNONE –  Mentre il direttore del distretto sanitario di base dell’Asrem di Agnone, Serafino Fazio, ha salutato l’Alto Molise, ad analizzare lo status sanitario del San Francesco Caracciolo quale ospedale dell’intera zona montana e rappresentare le criticità della sanità zonale è Pompilio Sciulli, sindaco di Pescopennataro e presidente dell’Anci Molise che in questi giorni vedrà il direttore generale dell’Asrem, Gennaro Sosto.

    “La prima cosa che rappresenterò al direttore generale – esordisce Sciulli alla vigilia del colloquio con numero uno della sanità molisana- è quella di sganciarsi da subito dalla direzione sanitaria di Isernia, visto che a quanto pare tutte le scelte vengono effettuate unilateralmente (vedasi come il personale di Agnone che va in servizio ad Isernia mentre non succede quasi mai il contrario), in quanto nell’atto Aziendale è prevista una struttura semplice (con un dirigente medico) ad Isernia, ed una struttura semplice (con un altro dirigente medico) ad Agnone. Necessita evitare da subito gli ordini di servizio per il personale del comparto (infermieri e tecnici) per coprire i turni ad Isernia, che sembrano essere il preludio ad una mobilità definitiva verso Isernia. Cosa questa molto preoccupante visto il probabile e conseguente trasferimento delle famiglie che farebbe scaturire altre e gravose problematiche come la mancanza di ragazzi per le scuole, per le attività ludiche e per le strutture che vivono proprio sulle attività dei più piccoli. In merito il presidente Frattura nell’ultima sua visita ad Agnone  garantì l’esatto contrario di ciò che sta avvenendo. Bisogna garantire l’attivazione della Chirurgia ambulatoriale (o day surgery) nell’ospedale alto molisano dove sono previsti tre posti letto. Attivando ciò si utilizzerebbero le sale operatorie ristrutturate ed efficienti e si valorizzerebbe il personale, tutto ciò con una riduzione dei tempi di attesa e sgravando molta attività dall’ospedale di Isernia. Bisogna ripristinare –aggiunge Sciulli- la funzionalità di alcuni ambulatori: da oltre dieci mesi manca l’otorino in quanto il dottor Giuseppe Di Nucci è andato in pensione (basterebbe far venire uno specialista da Isernia due volte la settimana); necessita incrementare l’ambulatorio di oculistica ad almeno due volte la settimana (quando si assenta il dott. Ianiro non viene nessuno in sua sostituzione anche se ad Isernia ci sono quattro oculisti). Credo che addirittura si potrebbe tornare ad operare le cataratte proprio per l’ottimizzazione dell’uso delle sale operatorie e la riduzione dei tempi di attesa. Inoltre sarebbe auspicabile portare altre specialità ambulatoriali al fine di attrarre la gente da fuori Regione per frenare la cosiddetta mobilità passiva ovvero l’esodo dell’utenza verso altre strutture extraregionali con aggravio economico sul Molise costretto a rimborsare poi le prestazioni sanitarie ad altre Regioni. In sintesi – conclude Sciulli – bisogna garantire la presenza dei medici al Caracciolo, garantire il tournover e metterli in condizione soprattutto di farli lavorare con tranquillità e senza ansie per il futuro. Solo così l’ospedale alto molisano tornerebbe a crescere”.

    Vi.La. 

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