Santa Barbara, Vigli del fuoco in festa.
Di seguito il discorso tenuto dal comandante provinciale del Vigili del Fuoco di Isernia, l’ingegner Luigi Giudice.
Gentili ospiti,
la ricorrenza della nostra Santa Patrona Santa Barbara rappresenta per noi Vigili del Fuoco una sorta di “giro di boa”, e, quindi, l’occasione per riflettere su quanto realizzato nell’anno che sta per completarsi, per cui accennerò a quella che è stata l’attività svolta dal nostro Comando nel periodo trascorso, facendo innanzitutto riferimento alla nostra principale attività che è quella del soccorso tecnico urgente prestato alla popolazione della nostra Provincia.
Per semplicità non entrerò nei dettagli dei dati ma non posso non dire che quello trascorso è stato un anno nel quale non sono state vissute – per fortuna, ovviamente – emergenze di particolare rilevanza anche se, in realtà, il territorio è stato sfiorato da un evento sismico – verificatosi alla fine dell’anno passato (2013) – che ha interessato il Matese nell’area ai confini tra la provincia di Caserta e Benevento, verificatosi quindi in prossimità della nostra Regione.
Quando ho parlato di un periodo relativamente privo di emergenze mi riferisco anche alla campagna AIB (antincendio boschiva) della passata stagione estiva che – caratterizzata dall’apertura del presidio stagionale a Venafro – non ha vissuto particolari situazioni di difficoltà; tuttavia il nostro Comando ha realizzato un numero di soccorsi superiore a duemila, assicurando la partecipazione alle calamità nazionali, inviando, laddove richiesto, la sezione operativa di Colonna Mobile, gli esperti di dissesti statici, gli appartenenti alla componente SAF e gli esperti in Topografia Applicata al Soccorso (TAS).
Di fatti l’elemento veramente caratterizzante questo periodo, per la sua portata ed inusuale rilevanza, èstata la visita del Santo Padre alla città d’Isernia e alla nostra sede: l’avvenimento, che rimarrà nella memoria di tutti quelli che l’hanno vissuto, è di fatti evidenziato nelle fotografie che abbiamo collocato in mostra nella sede.
Compito istituzionale dei Vigili del Fuoco è garantire al cittadino la sicurezza dagli incendi e dalle esplosioni: oltre che attraverso il servizio di soccorso tecnico urgente, tale obiettivo lo conseguiamo con azioni a più lungo termine, quale quello dei controlli delle attività soggette alla verifica del CNVVF. Si tratta di un compito preminentemente tecnico il cui dato statistico annuale, a differenza di quello del soccorso tecnico urgente che è legato a quello demografico, si correla a quello dello sviluppo imprenditoriale.
L’andamento di questo dato rispecchia quello più generale della nazione intera – e quello della nostra Regione – dove si vive una situazione di difficoltà: deve farsi notare che esso non è stato vissuto come ineluttabile dal CNVVF che invece ha maturato una profonda riflessione sul fatto che le norme di prevenzione incendi predisposte dal Corpo Nazionale stesso, possano essere rese più aderenti alla realtà produttiva ed agevolare, per quanto possibile, lo sviluppo imprenditoriale. E’ così nato un profondo
dibattito e una radicale revisione delle norme: di quelle procedimentali e di quelle tecniche. Il Comando, oltre che nell’ordinario impegno, fatto di controlli sul territorio e attività di ufficio e di sportello, si è attrezzato per potere fornire ai professionisti del settore antincendio una giusta preparazione con la predisposizione di corsi e seminari di aggiornamento a loro rivolti, affinché meglio possano prestare la loro opera di consulenza. Di fatti, tra qualche giorno presso il nostro Comando, in questa stessa sala, si svolgerà un seminario – organizzato con gli Ordini e i Collegi professionali della Provincia – nel corso del quale saranno illustrate alcune novità normative e verrà presentato il programma didattico 2015.
Anche questo è un segno della nostra volontà di non abbassare la guardia e di volere proseguire nel percorso di miglioramento tracciato dagli uffici centrali del dipartimento, puntando ad una sempre maggiore qualità dei servizi resi al cittadino, assicurandogli prossimità, assicurando vicinanza alle aziende e agli imprenditori e cercando di profondere una sempre maggiore professionalità in quanto realizzato attraverso più formazione, maggiore utilizzo degli strumenti informatici, ricerca continua della condivisione delle risorse con gli altri enti.
A proposito di risorse un ringraziamento particolare lo rivolgo all’Amministrazione Comunale di Isernia dalla quale abbiamo in questi giorni ottenuto la concessione all’utilizzo di un suolo demaniale per la realizzazione di un campo sperimentale dove addestrare i nostri autisti alla guida su “terreno non preparato”. Anche questo è un segnale di buona politica e di sinergia tra amministrazioni che, senza oneri per il cittadino, riescono – colloquiando – a consentire un sempre più efficace addestramento e di conseguenza ad una migliore qualità del servizio prestato alla popolazione.
Altrettanto faremo con la Regione Molise affinché il sistema di protezione civile regionale, del quale i Comandi dei Vigili del Fuoco fanno parte, possa essere tenuto in considerazione nella allocazione delle future risorse comunitarie. Come non rammentare che la nostra Regione è caratterizzata da un alto rischio di frane, che nessuno dei nostri Comuni è esente dal rischio sismico e che quasi la loro totalità presenta un rischio sismico medio-alto?
Solo prevedendo una giusta collocazione di tali risorse economiche, laddove disponibili, potremo avere la certezza di potere rispondere nell’immediato futuro a tali fragilità del territorio: ringrazio a tal proposito il presidente del Consiglio Regionale del Molise dott. Niro ed il Consigliere delegato alla programmazione ing. Cotugno per l’attenzione che ci hanno dimostrato sull’argomento e sono certo che la problematica troverà, per quanto loro tecnicamente consentito, una sicura e precisa risposta.
Al fine di dare maggiore significato alla giornata odierna e sfruttare appieno l’occasione di “apertura” del Comando verso l’esterno, ci siamo fatti promotori di una iniziativa tesa a dotare anche il Comando provinciale di Isernia di un “logo” rappresentativo della sua storia e del territorio della provincia. Esso non vuol essere sostitutivo di quello istituzionale – la nostra fiamma – ma abbiamo ideato l’iniziativa affinché possa essere in tal modo ricavato un “crest” da utilizzare nelle occasioni ufficiali.
L’iniziativa ha trovato sponda immediata nell’entusiasmo del personale docente – a cominciare dalla Dirigente dott.ssa Pelle – e negli allievi del Liceo Artistico “Manuppella” nonché nel Rotary Club di Isernia che ha sponsorizzato l’iniziativa, così che fra poco procederemo a premiare gli autori di quelli considerati più rappresentativi da una Commissione della quale ho fatto parte insieme ad alcune personalità di buona volontà, tra le quali, oltre la stessa dirigente scolastica, la dott.ssa Ferri, Capo di Gabinetto della Prefettura, e il Maestro De Marco, pittore venafrano di chiara fama di caratura nazionale.
Concludo con una riflessione sulla nostra “mission istituzionale” che faccio prendendo spunto da una frase tratta da un testo del 1835 dal titolo “De’ metodi come prevenire ed arrestare gli incendi e dei mezzi di salvamento – Manuale per la istruzione teorico-pratica degli artefici pompieri” inserita nella brochure d’invito. L’autore del trattato è l’ing. Carlo Diversi, Direttore e primo Comandante del Corpo degli artefici pompieri della città di Napoli, corpo fondato da Ferdinando II nel novembre del 1833; la frase è stata da egli ricavata da una pubblicazione francese dell’epoca. La sottopongo all’attenzione perché ci consente – nell’occasione della celebrazione della festa della santa
patrona – di fare una riflessione sul compito istituzionale dei vigili del fuoco: quanto esso vale? In una scala ideale scala di valori dove si posiziona, quale è il suo rilievo rispetto a quello svolto dalle altre organizzazioni o enti? Non mi riferisco – si badi – al gradimento tra i cittadini del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che – è noto a tutti – essere ai massimi livelli.
L’autore in questione – già nel 1835 – pone la questione e la risolve – a mio modo di vedere – in maniera molto efficace e addirittura “poetica”, proponendo il confronto tra l’opera del “pompiere” e quella del soldato, chiedendosi se il soccorso prestato dal vigile del fuoco sia meno meritevole di attenzione dell’atto di eroismo estremo compiuto dal soldato:
“Quel pompiere che per salvare da un danno imminente parte di un edifizio minacciato dalle fiamme, sospendesi coraggiosamente con la scure in mano sopra una trave infiammata, fa egli minor pruova di valore di un soldato che toglie una bandiera al nemico? Colui che provveduto di fragile scala se ne serve per lanciarsi in un’atmosfera bruciante e soffocante, a fin di sottrarre qualche vittima ad una morte spaventevole, offre egli, alla riconoscenza ed all’ammirazione de’ suoi concittadini, una pruova di devozione men bella del soldato che corre a levare la spoletta infiammata dalla bomba prossima a scoppiare su i suoi camerati?”
E’ una domanda alla quale tutti sappiamo bene come rispondere!
E allora, proprio perché il nostro compito istituzionale ha un valore così elevato da potere ambire ad essere paragonato a quello del soldato che compie un estremo atto di eroismo o rischia la propria vita per mettere in salvo quella dei commilitoni, che dobbiamo ogni giorno onoralo e svolgerlo con dedizione sempre crescente, applicando i concetti di miglioramento continuo, continuando a formarci, ad addestrarci e ad esercitarci in maniera da assolverlo con sempre maggiore professionalità.
Ed è quello che oggi, davanti a voi, sig. Prefetto ed illustri ospiti, ci impegniamo di continuare a fare nel futuro, ponendo nel nostro lavoro – per la sicurezza di tutti – tutta l’attenzione, la dedizione e l’altruismo dei quali saremo capaci: sotto l’occhio vigile e con la protezione della nostra amata patrona Santa Barbara.
Grazie a tutti!
Ing. Luigi Giudice