ISERNIA. Il Piano di dimensionamento scolastico della provincia di Isernia resta immutato. Lo ha deciso la Sezione Prima del Tribunale amministrativo del Molise, con sentenza n. 459/2014 dello scorso 25 luglio. Con tale pronuncia, il Tar ha dunque rigettato il ricorso presentato dall’amministrazione comunale di Agnone, che aveva chiesto l’annullamento – previa sospensiva – delle disposizione approvate dalla Regione Molise per il triennio 2014/2016. Il Comune guidato dal sindaco Michele Carosella, in particolare, aveva contestato la decisione di costituire un nuovo istituto omnicomprensivo ad Agnone, derivante dallo scorporo della scuola di Bagnoli del Trigno dall’istituto comprensivo agnonese ‘D’Agnillo’ di Agnone, con successiva aggregazione di quest’ultimo all’Istituto statale istruzione secondaria superiore (Isiss) ‘Giovanni Paolo I’. Inoltre, Agnone aveva impugnato l’accorpamento degli alunni di Bagnoli, in numero di 53, alla scuola di Frosolone che ne ha 481, numero superiore al minimo previsto per i Comuni montani. Invece l’istituto comprensivo ‘D’Agnillo’, da cui la scuola bagnolese sarebbe scorporata, ha un numero di alunni in linea con i parametri, circostanza che fa venire meno la necessità di tale operazione. Il Tar, tuttavia, ha confermato le ragioni della Provincia, difesa dall’avvocato Gemma Bontempo. Per i giudici amministrativi, infatti, è stata la conferenza dei sindaci della provincia pentra a riconoscere i presupposti per un nuovo istituto omnicompensivo, atto a conservare almeno una scuola superiore con propri autonomia in un comune rilevante come Agnone, peraltro orograficamente svantaggiato e dunque con problemi di isolamento, tali da consentire la deroga in merito alla costituzione di nuovi istituti del genere. Il Tar ha anche rilevato come soluzioni alternative all’accorpamento dell’Isiss al nuovo istituto omnicomprensivo avrebbero dovuto “essere rappresentate in seno alla conferenza provinciale del 14 ottobre 2013, alla quale il Comune di Agnone non ha preso parte”. Da ultimo, la sentenza del Tar Molise ha poi ribadito come il Piano di dimensionamento scolastico non sia volto a conservare il maggior numero possibile di dirigenze nei limiti delle soglie numeriche poste dalla normativa nazionale, ma piuttosto a realizzare un assetto coerente e uniforme della rete scolastica.