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  • Sociale, realizzare scuola per badanti in alto Molise

    AGNONE – L’Università delle Generazioni rilancia la proposta, avanzata alcuni anni fa, di realizzare “Scuole per badanti” (aspiranti o già in servizio) in tutta Italia e specialmente in zone come Agnone del Molise che è capoluogo di un territorio montano ad altissima densità di anziani, dove gravitano centinaia di donne, in gran parte provenienti dall’estero, che si prendono cura anche di malati, in gran parte non-autosufficienti.

    Le scuole per badanti avrebbero un duplice scopo: primo, quello della formazione professionale (e anche linguistica-ambientale) poiché, spinti dal bisogno, le badanti attualmente in esercizio fanno tale difficile lavoro senza avere una preparazione adeguata, spesso senza nemmeno conoscere la nostra lingua; secondo, quello dell’integrazione sociale nei paesi dove lavorano.

    Inoltre, tutti i lavoratori esteri (non soltanto, quindi, le badanti), presenti nel territorio altomolisano, non hanno nemmeno un luogo a loro destinato dove possano incontrarsi e socializzare. Si era detto disponibile il Comune di Agnone con il sindaco Michele Carosella (il quale avrebbe voluto pure organizzare un incontro con gli ospiti stranieri per un saluto istituzionale) ed anche il Cenacolo francescano con il presidente Giuseppe De Martino, il quale aveva ipotizzato d’intitolare “Casa del Mondo” la palazzina di quest’associazione culturale da aprire anche ai cittadini di altre nazionalità, i quali, tra l’altro, avrebbero diritto a festeggiare insieme almeno le festività natalizie e pasquali.

    L’Università delle Generazioni, inoltre, fa riferimento alle riflessioni avanzate specialmente dal Sindacato Pensionati Italiani della CGIL che sta portando avanti il discorso sulla innovativa figura del “caregiver” nella cura dei malati, attraverso incontri-dibattiti territoriali (il più recente ha avuto luogo a Isernia lunedì 30 marzo, anche con la collaborazione dell’AVO e dell’Asrem pentria).

    Il “caregiver” (dall’inglese “care” cura e “giver” donatore – “colui che si prende cura”) è destinato probabilmente a sostituire in futuro le badanti, sia perché più preparato professionalmente e sia perché offre più garanzie di assistenza avendo un ruolo sindacalizzato. Essere pronti ai cambiamenti potrebbe essere una ulteriore motivazione per realizzare non soltanto in Agnone dedicate “scuole di badanti” o “scuole di caregivers” utili a tutti i territori come quello altomolisano che hanno un’alta percentuale di anziani o persone non autosufficienti.

    Domenico Lanciano 

     

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