Una lettera dai toni durissimi con tanto di foto per denunciare uno stato di fatto che si ripete con puntualità (quasi) quotidiana. Dopo i lavoratori della Val di Sangro, a l’Eco online, arriva la lettera a firma dei pendolari che ogni giorno dall’alto Molise raggiungono le fabbriche del Venafrano. Ancora una volta a finire sotto accusa la compagnia di autotrasporti “Sati” che da anni gestisce il servizio. Di seguito riportiamo la missiva.
I mezzi fatiscenti, con oltre 20 anni di vita e sulle spalle milioni di chilometri, hanno tutti notevoli problemi meccanici e spesso (dicendo spesso, diciamo quasi tutti i giorni) si fermano lungo il percorso, costringendo, quando va bene, i passeggeri ad un cambio pullman, altrimenti bisogna attendere che l’autista ripari il guasto. Tutto ciò porta ad un ritardo sul posto di lavoro o ad allungare i tempi di rientro a casa.
Le condizioni igieniche in cui versano i mezzi sono alquanto indecenti: sporchi è dir poco, visto che non viene effettuata la pulizia periodica come si faceva una volta. Quindi è facile imbattersi con polvere, fazzoletti usati, lattine, buste di merendine ecc., ecc.
Oltre al riscaldamento che non funziona (in questi giorni si sono registrate temperature vicine allo zero), ci sono i finestrini di una volta che lungo il percorso si aprono da soli, costringendo noi passeggeri a ricorrere a qualsiasi mezzo pur di bloccarli.
Al contrario, d’estate, dai bocchettoni laterali arriva aria calda.
Il nostro percorso nel tempo è variato più volte, non più diretto Agnone -Venafro, ma con tante fermate, per “accontentare” anche singole richieste. In ultimo l’ingresso ad Isernia della corsa delle 12,25 che permette agli studenti, che rientrano verso Venafro, di usufruire del mezzo con situazioni indicibili, visto, che molte volte, parecchi di questi studenti si trovano a viaggiare in piedi (alla faccia della sicurezza).
Più volte questi problemi sono stati illustrati a chi di dovere, ma la risposta è stata sempre la stessa: non possiamo farci niente, per non parlare di un controllore che rispondendo a delle lamentele ha replicato che se non ci sta bene possiamo andare a lavorare con i nostri mezzi. I responsabili SATI della nostra area sono latitanti o se ne lavano le mani delegando appunto i controllori. Di questa situazione, ne siamo certi, sono al corrente i nostri governanti in Regione, ma purtroppo come in tante altre situazioni che riguardano la nostra area riscontriamo un menefreghismo generale.
Egregio Direttore, nel ringraziare la sua testata, che spesso si occupa dei problemi dei pendolari, la preghiamo di non pubblicare questo comunicato prima del 4 marzo, altrimenti i vari candidati si precipiteranno a fare promesse che puntualmente non saranno mantenute.
I PENDOLARI DELL’ALTO MOLISE
che lavorano nella zona industriale Pozzilli-Venafro