Trichinosi nel cinghiale: il Molise avvia i corsi di formazione per cacciatori.
Il consigliere regionale delegato alla Caccia, Cristiano Di Pietro, ha preso parte a Campobasso ad uno dei primi corsi di formazione e aggiornamento sul controllo della trichinosi nel cinghiale rivolto ai cacciatori residenti in Molise.
La trichinella, parassita che si annida nelle carni del cinghiale, può essere trasmessa all’uomo mediante il consumo delle carni. Il pericolo si registra esclusivamente in seguito al consumo di carni crude, come ad esempio avviene nel caso dei salumi prodotti con carni di cinghiale. Con la cottura, invece, oltre i sessanta gradi di temperatura, il parassita viene distrutto e non c’è alcun pericolo per la salute umana in seguito al consumo di carne.
Per effettuare l’esame di laboratorio i cacciatori devono prelevare, dopo l’abbattimento degli ungulati, un campione di diaframma da far pervenire al servizio veterinario regionale. Per la risposta bisogna attendere circa una settimana. E ciò imporrebbe di custodire il selvatico in appositi centri di sosta opportunamente refrigerati. Ad oggi però in Molise non ci sono centri di sosta, di conferimento e lavorazione della selvaggina. Un’altra lacuna da colmare.
«Un ringraziamento al Presidente dell’ATC, Tito Lastoria per l’invito, a Giovanni Meloni e a tutti coloro che hanno preso parte all’incontro» ha commentato, a conclusione dei lavori, Cristiano Di Pietro.