Un lupo bianco fa la guardia alle reliquie di Santo Stefano a Carovilli. La metafora del lupo, un tempo ammansito da Santo Stefano di Carovilli, che veglia accanto alle reliquie del suo benefattore si è realizzata ieri, al termine della Messa solenne, nella chiesa di Santa Maria Assunta del paese altomolisano in occasione della festa del Patrono.
Un bellissimo lupo, realizzato in pietra bianca, ora è seduto accanto alla grande urna che contiene le ossa del Santo vissuto nel XII° secolo e morto nel 1191 nel monastero benedettino di Vallebona, non lontano dal paese abruzzese di Manoppello, dove aveva il ruolo di Abate. Realizzato dalle mani sapienti e delicate del noto scultore locale, Antonio Falasca, il lupo ha un atteggiamento ed un’espressione docile e sembra voler invitare i fedeli ad avere fiducia ed avvicinarsi per entrare in intimità col Santo famoso per la sua mitezza e bontà d’animo.
Il Parroco di Carovilli, Don Mario Fangio, ha invitato lo scultore a raccontare ai fedeli, che, sebbene in numero limitato, distanziati e muniti di mascherine riempivano la Chiesa, come è nata l’idea del lupo da mettere al fianco del Santo e le difficoltà che si son dovute affrontare. Il Sindaco di Carovilli, Antonio Conti, ha donato ad Antonio Falasca una pergamena per ringraziarlo dell’impegno e della spontanea fantasia che mette nel regalare alla Parrocchia ed a tutta la comunità le sue preziose opere. Maria Antonietta Berardi ha consegnato e deposto accanto al lupo una artistica statuina di bronzo che funge da lampada.
Un rappresentate del comune di Manoppello, intervenuto per l’occasione, ha consegnato al Parroco un dipinto che rappresenta il luogo dove sorgeva il monastero di cui Santo Stefano era Abate ed ha provveduto ad accendere la fiammella del lume che terrà compagnia alle sacre reliquie. Infine, i bravissimi cantori del coro di Carovilli hanno intonato il canto che per antica tradizione è dedicato al Santo concittadino.