E’ diventato un vasto fenomeno mediatico l’orologio del giovane parrucchiere Claudio Mariani di Agnone. Dalla Sicilia all’Emilia-Romagna, numerosi siti web regionali e nazionali hanno evidenziato tale idea originale, già dal giorno stesso di Natale in cui la notizia è stata lanciata dall’Università delle Generazioni.
Ma veniamo ai fatti. Claudio Mariani ha lasciato gli studi universitari in Psicologia, rilevando in Agnone l’attività di parrucchiere dello zio, andato in pensione. E già tale fatto costituisce una notizia, specialmente di questi tempi molto avversi alla ricerca di un lavoro più “vocazionale” per i giovani. Per sostenere tale coraggiosa, ammirevole ed inusuale scelta, l’ex barbiere di Piazza Giovanni Paolo II, Giovanni Di Niro, ha voluto regalargli quattro sue classiche macchinette manuali per il taglio veloce dei capelli, adesso sostituite da equivalenti strumenti elettronici. Invece di tenerle in un cassetto come ricordo di un amico e di un maestro, l’intraprendente Mariani ha pensato bene di trasformare tale dono evocativo nei quattro punti cardinali di un orologio nelle classiche ore 3 – 6 – 9 – 12 (ovvero 15 – 18 – 21 – 24), infilando nello spazio centrale le lunghe lancette segna-tempo. Ed ecco fatto un grande orologio quadrato (un metro per un metro) messo sulla parete principale del salone di parrucchiere, bene in vista pure per la clientela.
Un ornamento funzionale pure allo scorrere dei minuti e delle ore, della vita e del lavoro. Ma anche una evidente testimonianza di un passaggio di consegne, generoso e simbolico, tra “colleghi” di differenti e lontane generazioni che è piaciuto molto ai naviganti del web. Inoltre, tale significativo gesto intergenerazionale ha fatto ricordare un similare ed emblematico “passaggio di consegne” avvenuto nel 1995 tra l’ormai anziano scrittore ed ex sindaco di Isernia, Sabino d’Acunto (1916-2004), e il giovane poeta kosovaro Ysmen Pireci, il quale, a quel tempo, faceva il pastore a Capracotta, poiché da patriota era fuggito esule dal suo Paese in guerra per liberarsi dal dominio della Serbia. D’Acunto ha infatti donato al giovane Pireci la sua preziosa e storica macchina da scrivere portatile ‘Olympia’ con la quale aveva scritto gran parte dei suoi capolavori di giornalismo, di narrativa, di teatro, di storia e di poesia nonché il copioso epistolario che da qualche anno viene custodito e valorizzato dall’Archivio di Stato di Isernia, proprio per merito dell’Università delle Generazioni.