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  • Vaccini nell’aula del Consiglio, l’assessore Sciullo difende la scelta

    «Ma possibile che in questo paese invece di lottare per i servizi che non abbiamo si perde tempo a polemizzare su ciò che di fatto è già in corso di soluzione?». Enrica Sciullo, assessore comunale alle Politiche sociali, replica a muso duro e in solitaria alle accuse scagliate nei giorni scorsi da Andrea Greco.

    Il consigliere regionale pentastellato aveva criticato la scelta, pare fatta dall’amministrazione e non dall’Asrem, di attivare un centro vaccinale presso i locali del palazzo San Francesco, quelli che solitamente ospitano il Consiglio comunale. «Ad Agnone, in barba al Decreto ministeriale e alle indicazioni del piano regionale, le operazioni di vaccinazione vengono eseguite nello stesso palazzo dove si tengono le riunioni del Consiglio comunale. – ha dichiarato Greco – Si tratta di un contesto suggestivo in termini storico-architettonici, ma ahimè non è il massimo del confort per i nostri anziani. Il sito è in pieno centro storico, ci si arriva con stradine anguste ed è difficile da raggiungere anche per i mezzi di soccorso. Ora qualcuno deve spiegarmi perché si è preferita questa soluzione ad un luogo di cura per antonomasia, con un Pronto soccorso operativo H24. A mio avviso, si tratta di una decisione contro ogni logica».

    C’è un ospedale in città, perché si usa un ex convento per fare dei vaccini, cioè una pratica medica? Questo, in sintesi, il pensiero di Greco. Nessuno dell’amministrazione comunale ha inteso replicare, salvo questo intervento in solitaria dell’assessore Sciullo, che è anche infermiera, dunque “del mestiere”.

    «Mi riferisco alle polemiche sui vaccini. – precisa l’assessore comunale – Sicuramente l’organizzazione in atto è migliorabile, ma per favore impegniamoci per ciò che da anni rivendichiamo perché indispensabile. Ai nostri cittadini serve un sistema sanitario che li assista con: personale, tecnologie, fondamentale è la TAC, e rete, sia di emergenza che di servizi. Abbiamo un distretto ridotto al lumicino, senza dirigenza medica, con pochissimi ambulatori, con servizi in sofferenza e spesso sospesi perché il professionista non si presenta. E noi cosa facciamo? Polemiche interminabili».

    Chiara la posizione dell’assessore Sciullo: Greco pensasse ai reali problemi relativi ai servizi sanitari sottratti all’Alto Molise e ad Agnone. Che un vaccino si faccia in ospedale o nell’aula del Consiglio comunale non è troppo rilevante secondo l’assessore Sciullo. Anche se il discorso vale evidentemente anche al contrario. Se non c’è differenza, perché non fare le vaccinazioni in ospedale, un luogo progettato per somministrare servizi sanitari alla cittadinanza. Che è poi quello che ha sostenuto Greco.

    Ma Sciullo tira diritto, più pratica che teorica: «Lottiamo per ciò che occorre e mostriamo un po di coerenza. – chiude l’assessore, sempre rivolgendosi all’indirizzo del consigliere regionale Greco – Tutto è migliorabile, ma vediamo di mantenere funzionali i servizi che abbiamo per la sopravvivenza, perché oggi anche questa è un lusso». Insomma, il timore di Sciullo è che magari, dopo la sfuriata mediatica di Greco, il quale ha anche annunciato di rivolgersi alle «autorità competenti» per segnalare le anomalie registrare ad Agnone in merito alla campagna vaccinale, anche le vaccinazioni presso l’aula del Consiglio possano essere bloccate. Nulla aggiunge, invece, la assessora Sciullo, in riferimento alla questione “furbetti” del vaccino.

    Pare infatti, per stessa ammissione dell’amministrazione comunale, che siano state vaccinate persone non comprese nell’elenco di priorità stilato dal Ministero. Personale della Protezione civile e del Comune impegnato nella campagna vaccinale è stato vaccinato con una decisione presa non si sa bene da chi e che comunque esula dai protocolli operativi attualmente in vigore. Su questo Sciullo tace.

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