AGNONE. Nel giorno di San Giuseppe Artigiano, a vent’anni dalla sua visita, la città di Agnone ha ricordato San Giovanni Paolo II.
Lo ha fatto con una cerimonia sobria all’interno della fonderia Marinelli, i cui titolari hanno inteso realizzare un busto pi scoperto alla presenza delle maggiori autorità civili e militari del territorio. Presente anche il vescovo di Trivento, monsignor Domenico Angelo Scotti, che successivamente ha celebrato una santa messa nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. “La venuta di Giovanni Paolo II ad Agnone è stato sicuramente l’evento più importante che la storia cittadina ricordi. Un ringraziamento particolare al prefetto Enrico Marinelli, l’angelo custode del papa e fautore della visita ad Agnone”, le parole del sindaco Michele Carosella. E proprio sull’assenza di Enrico Marinelli, più di qualcuno si è posto qualche domanda. In via ufficiale si è parlato di problemi familiari, ma in realtà, la scelta di disertare le celebrazioni, sarebbe riconducibile a contrasti di natura organizzativa avuti con la diocesi di Trivento.
Nel suo intervento, Carosella ha posto l’accento sul discorso capolavoro che papa Wojtyla pronunciò agli artigiani e alle genti altomolisane. “Resta di un’attualità disarmante – ha detto – e quel monito a non arrendersi ai problemi quotidiani, bensì impegnarsi a progettare il futuro, riecheggia più forte che mai in un momento particolarmente difficile per le popolazioni delle aree interne a cui cercano di negare servizi essenziali come ad esempio la sanità”.
Commoventi i ricordi della famiglia Marinelli, in particolare quelli raccontati da Armando, Pasquale, Gioconda e Gabriella, che vissero in maniera particolare quel 19 marzo del 1995. “La notte prima della visita di Karol Wojtyla nella nostra fonderia – ha detto tra le tante cose, Gabriella Marinelli, figlia del compianto Pasquale – non chiudemmo occhio vuoi per le forti emozioni che di li a poco avremmo vissuto, vuoi per la presenza di cecchini disseminati ovunque”.
Chi ha preferito restare in silenzio è stato l’avvocato Giuseppe Marinelli, presidente della Pro loco e componente di quel comitato di accoglienza che organizzò nei minimi dettagli il benvenuto al pontefice. L’avvocato agnonese ha motivato la sua scelta in una brevissima lettera letta da Pasquale Marinelli. “Da tre anni le Pro loco del Molise non ricevono contributi da parte della Regione nonostante le tante promesse, per forza di cose abbiamo dovuto sospendere qualsiasi attività”.