«Il tempo che, per via dei tragici avvenimenti legati all’attuale epidemia ha determinato la scelta di posticipare le elezioni amministrative che si svolgeranno in autunno, offre la possibilità di una ulteriore riflessione in merito alle scelte che la popolazione di Poggio Sannita si troverà a fare».
Inizia così la riflessione di Tiberio La Rocca, poeta originario di Poggio Sannita, da sempre interessato alla vita politica e amministrativa del piccolo centro montano.
«Gli appelli da me fatti alcuni mesi fa e relativi ad un radicale cambiamento dell’attuale modus operandi (prima la “scelta” del candidato e poi l’infruttuosa redazione di un “libro dei sogni” che, non a caso non ha trovato mai una concreta e pratica applicazione) dopo un iniziale accoglimento, non hanno successivamente attecchito. Viene da domandarsi perché, a fronte di un paese che vive da tempo un’involuzione preoccupante, non si avverta in maniera forte la necessità di imboccare una nuova strada. – continua il poeta-politico – A cosa serve continuare un percorso che non ha portato benefici al paese? Perché andare avanti senza liberarsi di antiche – deleterie – abitudini? Perché non tornare a credere in una comunità unita, non più lacerata? Perché non fondare questa nuova esperienza poggiando su basi solide: sulle competenze, sulle conoscenze e sulla professionalità di chi, chiamato a fare parte della squadra di amministratori sia in grado di apportare un contributo rilevante? Purtroppo, anziché riflettere su queste tematiche, si preferisce agire diversamente. E così, mentre sarebbe opportuno guardare con occhio attento alla realtà dei fatti, si sceglie di agire diversamente; già si intravedono le figure di futuri – possibili – candidati con la riproposizione di schieramenti pronti a confrontarsi ed a ripercorrere vie che sino ad oggi non hanno prodotto i risultati attesi. A chi ritiene – in maniera legittima – di percorrere “la via vecchia” mi permetto di dare un solo consiglio: guardi all’attuale condizione del paese con spirito critico; guardi a quello che è accaduto in questi ultimi anni; analizzi i drammatici dati relativi al numero degli abitanti attuali e rifletta. A Poggio Sannita serve gente “nuova e capace” e non la riproposizione di vecchi schemi che hanno prodotto danni quasi irreparabili. Serve, anche, una grande partecipazione, recuperando le migliori energie disponibili. Voglio, a questo fine, rivolgere di nuovo un invito a tutti, una chiamata a raccolta di tutti coloro che credono nel rinnovamento del paese e intendono impegnarsi per questo fine. Partecipiamo, non restiamo inermi ad assistere al lento, ma costante peggioramento del nostro paese; cerchiamo di dare tutti – nel modo che ci è consentito – il nostro contributo».