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  • Viabilità del Vastese, «Teatrino del Pd, ma i soldi promessi, quelli del Masterplan sono ancora inesistenti»

    “Prima che il Presidente D’Alfonso realizzi l’ennesimo pasticcio amministrativo burocratico, con la conseguenza di ​allunga​re e paralizza​re ​i​​ lavori ​innescando nuovi contenziosi e attriti inutili tra enti territoriali, si fermi mentre l’ente​ ​Provincia verifichi immediatamente la corretta procedura per appaltare i 13 milioni di fondi destinati alla viabilità provinciale del Vastese”.

    Questo ​l’invito del consigliere regionale Mauro Febbo che sottolinea quanto segue: “Il teatrino andato in scena nei giorni scorsi tra il Presidente della provincia Pupillo e alcuni sindaci del Vastese somiglia più ad una partita tutta interna al Partito Democratico che alla vera ricerca della risoluzione del problema. Mentre la viabilità disastrata del Vastese attende, dopo anni di promesse,​ ​interventi certi, oggi assistiamo inesorabilmente ad un siparietto imbarazzante ​dove si litiga ​per decidere ​quale stazione appaltante ​è più veloce ​tra la Provincia ed i Comuni. Tutto questo mentre concretamente, come ben evidenziato​ anche da​ Pupillo, i finanziamenti ancora non ci sono. Ennesimo pastrocchio nato esclusivamente per volere del Presidente D’Alfonso per nascondere e far passare in sordina la vera notizia: ossia i fondi del Masterplan sono ancora inesistenti ma iscritti solo nelle annualità successive. Inoltre, sempre il Presidente D’Alfonso, per recuperare i tempi lunghi di attesa ha fatto credere ai Sindaci che possono, attraverso i loro uffici, appaltare i lavori al fine di comprimere i tempi di realizzazione. Ricordo – spiega Febbo – come questi finanziamenti destinati alla viabilità sono ​F​ondi ​per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2014-2020 e quindi condizionati e regolamentati da procedure amministrative ben precise e non credo che i Comuni, specialmente quelli di piccole dimensioni del medio e alto vastese, possano affrontare e supportare procedure di appalto per milioni di euro. Mi risulta che solo la Provincia può in questo caso essere la stazione appaltante senza demandare ad enti più piccoli che hanno, tra l’altro, tutti la CUC (Centrale Unica di Committenza) in convenzione. Inoltre tutti sappiamo come i Comuni sono senza fondi e quindi incapaci di pagare prima il 5% per la progettazione, figuriamoci erogare e quindi anticipare il 20% alle imprese aggiudicatarie per l’avvio dei lavori. Pertanto – conclude Febbo – si evitino fughe in avanti e invito D’Alfonso a rispettare le regole del codice degli appalti e soprattutto il ruolo degli enti chiamati a rivestire specifiche competenze territoriali”.

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