Non c’è più niente da fare, è stato bello sognare…: no, non è il refrain di una canzone degli anni Sessanta. La Regione ha comunicato nelle scorse ore alla Provincia di Isernia il formale avvio delle procedure per la revoca del finanziamento per la realizzazione del terzo lotto della Fresilia, l’infrastruttura che avrebbe dovuto tirare fuori dall’isolamento le aree del Molise interno.
L’arrivo della comunicazione ha mandato in fibrillazione i sindaci dell’area interessata dal tracciato dell’arteria, sulla quale sono stati appostati 40 milioni di euro e che avrebbe dovuto collegare – con una strada sicura e non quelle ‘da anni 60’ che sono state stigmatizzate nella recente campagna elettorale -, Civitanova del Sannio a Sprondasino, così da congiungersi alla Fondovalle del Verrino e offrire un collegamento più veloce e sicuro per il vicino Abruzzo e per il capoluogo di regione.
E la macchina dei sindaci si è messa in moto: chiesto un incontro con l’assessore Niro. La comunicazione era ormai ampiamente annunciata e attesa da mesi, posto che si era già definito quello che sarebbe stato l’iter: da tempo ormai ai sindaci era noto che i fondi sarebbero stati dirottati su altre opere stante l’impossibilità di poter mettere a gara i lavori del terzo lotto della Fresilia entro la fine dell’anno. Il rischio, come è noto, era elevato: la perdita dei finanziamenti. E sul tracciato, fatto anche questo noto, insistono vincoli ambientali e paesaggistici che non sono stati sanati né rimossi per tempo.
Ed è singolare che l’avvio delle procedure formali arrivi a qualche ora dalle votazioni per le Politiche, dopo una campagna elettorale che ha battuto forte sul tema delle infrastrutture viarie, bocciate senza appello dai candidati di ogni schieramento.
I sindaci chideranno all’assessore regionale Vincenzo Niro se, contestualmente al definanziamento dell’opera, sia stato previsto formalmente anche lo switch dei fondi. E cioè lo spostamento di quei milioni su altri progetti da realizzare in diversi comuni della provincia, fermi anche questi – manco a dirlo – da tempo.
Il rischio, anche in questo caso, è elevatissimo: lo spacchettamento dei 40 milioni di euro (che avrebbero dovuto essere utilizzati per la messa a terra del progetto del terzo lotto della Fresilia) andrebbe a finanziare progetti sui quali pende la medesima spada di Damocle. Le gare per i lavori andrebbero bandite, anche queste, entro la fine dell’anno? Questa la domanda che, in un frenetico scambio di telefonate, molti dei primi cittadini delle aree interne si pongono. Se così fosse, al danno (la mancata realizzazione della Fresilia che ormai sembra destinata a restare una incompiuta) si aggiungerebbe la beffa: l’impossibilità di poter usare quei fondi, riprogrammati, per colpa della stessa identica scadenza temporale fissata per il loro originario utilizzo.
Dubbi che intendono chiarire questa mattina ma sembrerebbe che i sindaci (o una delegazione) avrebbero già espresso l’intenzione di incontrare il governatore Toma e il capo dipartimento Manuel Brasiello.
All’assessore Niro, i primi cittadini pretenderanno la fotografia esatta dello stato dell’arte, dopo aver ‘subito’ il definanziamento di quella strada che avrebbe tirato fuori dall’isolamento le aree interne da Civitanova ad Agnone. Ed ancora: se gli impegni assunti quando si decise di spostare i 40 milioni su altre infrastrutture o progetti saranno mantenuti, il famigerato switch che potrebbe interessare i fondi Fsc della prossima programmazione oppure l’accensione di un mutuo che garantisca le somme necessarie a dare seguito a quell’impegno.
ls