Castel del Giudice protagonista nel videogioco “Discovering Diversity – sulle tracce della diversità”. Il nuovo gioco utilizza i linguaggi preferiti dai giovani per educare alla diversità umana, vista come una grande opportunità, favorisce l’incontro fra culture e religioni, recupera il dialogo intergenerazionale e afferma il diritto alla bellezza per tutti.
Come ogni videogioco che si rispetti, in ogni scena ci saranno da trovare soluzioni, scoprire tradizioni e oggetti, risolvere enigmi, affrontare sfide.
In particolare i primi due episodi si svolgeranno a Castel del Giudice, tra le case dell’albergo diffuso Borgotufi e a Venosa (Pz) nelle catacombe ebraiche e nel suo centro storico. Il videogioco “Discovering diversity“ sarà scaricabile da Playstore o dall’App store e da casa ognuno potrà scegliersi il proprio personaggio (Avatar) e vivere la sua avventura in Molise e Basilicata.
Per superare i vari livelli e trovare le soluzioni in ogni scena, in alcuni casi, sarà necessario recarsi fisicamente nei luoghi interessati dal videogioco e trovare un indizio, parlare con una persona del luogo, oppure individuare un elemento che consenta di proseguire nel gioco stesso. Sarà quindi una modalità interessante per valorizzare e promuovere le straordinarie (e a volte sconosciute) ricchezze del territorio molisano e lucano.
La trama del videogioco vede come protagonisti alcuni adolescenti di religioni e culture differenti, alcuni anche con disabilità, che vengono invitati dai loro insegnanti a fare una ricerca su un territorio, alla scoperta delle bellezze del patrimonio culturale, sia materiale che immateriale. I primi due episodi saranno dedicati rispettivamente al territorio del Molise e a quello della Basilicata, ma il format prevede episodi in tutto il territorio italiano e successivamente coinvolgerà l’Europa ed il resto del mondo.
Nel gioco, incentrato sui temi dell’accessibilità universale, del dialogo interreligioso, dell’interculturalità,della rigenerazione dei borghi, della valorizzazione dei paesaggi, i ragazzi e le ragazze incontreranno moltepersone reali e attraverseranno diversi luoghi (beni artistici, archeologici, ambientali, paesaggistici,etnoantropologici, enogastronomici, luoghi di fede, fatti e personaggi storico-letterari, siti ed aspetticonnessi all’identità locale, produzioni ed eventi anche perduti e da recuperare, attività di svago e tempolibero purché fortemente connesse al contesto territoriale).
Tra i molti aspetti che differenziano le culture, il cibo forse è uno dei più rilevanti e simbolici. L’alimentazione è spesso condizionata dal clima, dalla possibilità o meno di coltivare la terra, ma il modo di cucinare e/o il cibarsi di alcuni alimenti piuttosto che di altri può derivare anche da principi religiosi. Il videogioco permetterà a chiunque di giocare, indipendentemente dalle sue caratteristiche fisiche, sensoriali, anagrafiche, linguistiche, culturali e religiose, anche attraverso l’utilizzo della sottotitolazione multilingua.
Lunedì 1 febbraio ore 11.30 la conferenza stampa di presentazione. Per partecipare: https://meet.google.com/xwu-zhje-jtv
I promotori del progetto sono: Itria (Itinerari turistico religiosi interculturali e accessibili ); Fondazione Giovanni Paolo II; ; CEAM (Conferenza Episcopale Abruzzo e Molise); Icomos Italia; CIA Abruzzo ( Confederazione italiana Agricoltori); Consiglio d’Europa Ufficio di Venezia; ENAT (European Network for accessible tourism); APT Basilicata; Comune di Castel del Giudice; Design for All Italia.