MONTAZZOLI – Frana di Montazzoli, domani il Genio civile deciderà sulla riapertura.
E’ atteso per domattina il sopralluogo dell’ingegner Masciarelli. L’importante arteria è chiusa per frana dallo scorso 2 aprile.
Il sindaco di Montazzoli, Felice Novello, lo aveva anticipato e ieri, nel corso dell’incontro pubblico sulla viabilità il consigliere comunale di Castiglione Messer Marino, Emiliano Franceschelli, (nella foto accanto, ndr) lo ha ribadito: la provinciale 152 che collega l’Alto Vastese al resto del mondo, passando per Montazzoli e dunque per la Val di Sangro, riaprirà a giorni. Forse già domani, martedì, ma il tutto è subordinato al sopralluogo tecnico degli ingegneri del Genio civile che avverrà appunto domattina. 
«Se non è domani, sarà mercoledì o giovedì, ma la provinciale riaprirà. – ha precisato il consigliere di maggioranza Franceschelli – Il problema è che sulla provinciale Castiglione-Montazzoli di tratti in frana e a rischio ne abbiamo contati almeno una ventina. Tutti censiti e fotografati e segnalati alla Regione e al Genio civile. Riaperta la provinciale 152 dunque, l’emergenza rimane per tutto l’Alto Vastese. Il rischio isolamento permane. Di quei 30milioni di euro assegnati alla Regione Abruzzo per il dissesto idrogeologico quanti ne arriveranno qui nell’Alto Vastese? Temo pochi, pochissimi».
E proprio domani, martedì, i rappresentanti delle amministrazioni comunale di Fraine e Castiglione Messer Marino prenderanno parte ad un tavolo tecnico in Provincia finalizzato proprio a fornire una linea guida unitaria sull’utilizzo di parte di quei trenta milioni di euro assegnati all’Abruzzo. 
«Il commissario al dissesto, Luciano D’Alfonso, aveva richiesto 600 milioni di euro per lo stato di calamità. Se ne è visti assegnati solo 30 dal Governo centrale. – ha spiegato l’assessore comunale di Castiglione, Enzo Fangio – E sicuramente daranno priorità alle zone più colpite dal dissesto, dove ci sono famiglie e abitazioni a rischio. Ma domani, nel corso del vertice in Provincia, rappresenteremo le priorità e le criticità dell’Alto Vastese».
Francesco Bottone
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