«La continuazione della demedicalizzazione delle postazioni territoriali, senza una ristrutturazione adeguata, mette a rischio l’incolumità delle popolazioni dell’alto Molise». La denuncia arriva dalla Cisl FP Abruzzo Molise che lancia un «forte appello per la riorganizzazione radicale del servizio del 118».
«La situazione è così critica che nemmeno l’ospedale “San Francesco Caracciolo” può rispondere ad emergenze, mancando il trasporto secondario medicalizzato. – spiega Bruno Delli Quadri, infermiere e sindacalista – Il sindacato sottolinea che sono passati quasi due anni dalla prima demedicalizzazione di ambulanze e che il servizio di emergenza continua a funzionare con le direttive stabilite oltre ventidue anni fa, senza tenere conto delle esigenze che sono cambiate nel corso degli anni».
Per questi motivi, la Cisl FP Abruzzo Molise, con una nota siglata dal segretario generale Vincenzo Mennucci e controfirmata da Bruno Delli Quadri, coordinatore delle professioni sanitarie della sigla sindacale, chiede una «ridisegnazione completa dell’organizzazione del 118, integrando auto mediche medicalizzate in punti geograficamente strategici per raggiungere agevolmente tutte le postazioni periferiche con tempi di percorrenza adeguati per garantire la “Golden Hour”, ovvero il momento in cui la probabilità di sopravvivenza del paziente è più alta». L’organizzazione sindacale sottolinea infatti che «le possibilità di sopravvivenza di un paziente sono tanto maggiori quanto più velocemente riceve cure adeguate, come nel caso di infarto del miocardio o di rottura dell’aorta». Senza un medico a bordo dell’ambulanza il 118 rischia di trasformarsi in un carro funebre nelle zone interne dell’Alto Molise. Inoltre, il sindacato suggerisce di riorganizzare anche il servizio di guardia medica attiva in molti Comuni, «ridistribuendola geograficamente e avvicinandola alle postazioni “India” per garantire visite mediche con eventuali prescrizioni di terapia nel più breve tempo possibile, in attesa di eventuali ricoveri ospedalieri».
Le guardie mediche potrebbero collaborare in stretta sinergia con il 118 risolvendo parzialmente l’assenza del medico a bordo. La Cisl FP Abruzzo Molise insiste sulla necessità di una «riorganizzazione radicale del servizio del 118 per garantire la sicurezza e la salute delle popolazioni Molise e fa appello alle autorità competenti perché prendano in considerazione queste proposte».