Il “caso” della postazione del 118 di Agnone, quella collegata al cosiddetto Pronto soccorso dell’ospedale “Caracciolo”, demedicalizzata dall’Asrem già da settimane, finisce sul tavolo della Prefetto di Campobasso. L’iniziativa è del dirigente sindacalista Bruno Delli Quadri, infermiere professionale proprio presso il 118 del “San Francesco Caracciolo” che qualche settimana fa è stato eletto segretario generale aggiunto della Cisl Fp Abruzzo-Molise. Una problematica, quella della carenza di medici, che interessa non solo la postazione 118 del “Caracciolo”, manche diverse altre sedi di emergenza urgenza in tutto il Molise.

La sigla sindacale che rappresenta Delli Quadri ha proclamato lo stato di agitazione e richiesto, contestualmente, di essere ricevuta dal rappresentante del Governo sul territorio. «Il Prefetto di Campobasso ci ha convocati per domani, mercoledì 18 giungo. – conferma Bruno Delli Quadri – Le nostre rimostranze maggiori riguardano la carenza di personale che non è solo una problematica legata ai medici che non ci sono, ma anche al comparto infermieristico. Nel servizio del 118 non mancano infatti solo dirigenti medici, ma ormai cominciano a scarseggiare anche gli infermieri. E questo è un grosso problema che si avverte soprattutto nelle postazioni “India”, quelle demedicalizzate, senza medico a bordo, perché con pochi infermieri è difficile poter fare una turnazione».

Solito discorso, ben noto da sempre e rispetto al quale l’Asrem non saputo implementare alcuna strategia risolutiva: poco personale, sottoposto a turni stressanti, al limite delle possibilità contrattuali, con la turnazione che diviene particolarmente difficile da assicurare. Ne va della tenuta stessa del servizio. E tra poco oltre ad essere demedicalizzato, magari il servizio 118 sarà anche de-infermierizzato e sarà cancellato, tagliato, come tutti gli altri servizi costituzionalmente garantiti a chiacchiere, ma non certo in concreto per chi vive nell’Alto Molise.

«Chiediamo l’adeguamento delle normative del settore dell’emergenza urgenza e l’istituzione di una legge regionale sulle postazioni India, perché al momento l’intero settore non è opportunamente normato. – continua Bruno Delli Quadri – Su una pianta organica di novantasei medici previsti, di fatto siamo arrivati ad averne circa una trentina che svolgono regolare servizio. Il risparmio derivante dal non pagare settanta stipendi ai medici si dovrebbe almeno reinvestire nel servizio 118, con delle auto mediche in più ad esempio o con altro personale infermieristico». Tutte tematiche, problematiche e sollecitazioni che saranno rappresentate alla Prefetto, nel corso dell’audizione prevista presso il palazzo della Prefettura di Campobasso nella giornata di domani.