SAN PIETRO AVELLANA – «Non uscite, state a casa vostra. Abbiamo attivato un servizio di consegna a domicilio per la spesa, le medicine, le ricette. I commercianti locali si sono messi a disposizione e verrà portata la spesa a casa a chiunque ne faccia richiesta, quindi non c’è motivo di uscire, state a casa». Chiaro e opportunamente martellante Francesco Lombardi, sindaco di San Pietro Avellana, che in questi giorni sta tentando di organizzare e gestire nella maniera più “normale” possibile una situazione che di normale non ha più nulla. Il piccolo centro montano dell’Alto Molise, come gli altri Comuni di zona, si sta riempiendo in queste ore per i rientri di studenti e lavoratori fuggiti letteralmente dal Nord Italia.
«Lo capisco, umanamente lo capisco, comprendo quello che avete fatto, la fuga dal Nord, probabilmente lo avrei fatto anche io, ma da sindaco, da amministratore vi invito ora a restare i casa, fate la quarantena dentro, non uscite, perché altrimenti mettere a rischio, in pericolo di vita, anche i vostri parenti e amici. – continua il sindaco Lombardi – Rispetto delle regole. Ci sono delle ordinanze e le ordinanze vanno rispettate per rispondere a questa epidemia. Sono sindaco di un Comune delle aree interne. Abbiamo una sola cosa: l’isolamento, croce e delizia di queste zona montane. L’isolamento in questa fase può essere un’arma, ma se in questo momento in Alto Molise continuano a tornare persone che provengono dalle zone rosse, noi perderemo anche questo punto di forza. Non serve dire, “ma io vengo da una zona gialla, non da quella rossa”. I virus non rispettano i confini amministrativi, né i colori. Se vieni dal Nord e torni nei piccoli centri del centro e sud Italia, anche se non sei obbligato a fare la quarantena, devi rimanere comunque in casa, per il bene delle persone da cui sei tornato, nonni, genitori e fratelli. Non abbiamo gli strumenti per rispondere all’emergenza sanitaria come hanno fatto le regioni del Nord, in termini di strutture ospedaliere. Quindi, al netto delle ordinanze delle autorità, che vanno rispettate alla lettera, rimanete in casa per 14 giorni di quarantena. Inoltre, i ragazzi, i giovani, non sono in vacanza. Non si va alla festa dei 18 anni, la si può rimandare a fra due mesi, quando l’emergenza sarà passata. Rispettate le regole e il buon senso, rimanete a casa. Capisco il momento di grande difficoltà economica, anche io sono una partita iva. Ma al momento la priorità è quella di cercare di fermare l’epidemia. Chi deve andare a lavorare ok, ma gli altri restino a casa. Dobbiamo essere responsabili, tutti. Ciascuno di noi può essere veicolo del virus, non mettiamo a repentaglio la vita degli altri. Non sfidiamo il virus, combattiamolo con le armi della scienza e del buonsenso. Non uscite, state a casa vostra».
Francesco Bottone