TORREBRUNA – Morte a caccia di Nicola Costanzo, l’unico indagato, al momento, è di Castelguidone.
Ci sarebbe una prima svolta nelle indagini sull’incidente di caccia avvenuto domenica mattina in agro di Torrebruna, precisamente in località Macchioni.
Un cacciatore di Castelguidone risulta ufficialmente indagato dalla Procura di Vasto per l’ipotesi di reato di omicidio colposo.
L’uomo, in comprensibile stato di shock dopo la tragica vicenda durante la quale ha perso la vita un suo amico di lunga data, è assistito dall’avvocato Giacomo Nicolucci del foro di Lanciano. L’avvocato ha anche nominato un perito balistico di parte, Vittorio Giani. Altrettanto ha fatto la Procura di Vasto.
Proprio ieri il legale, accompagnato dal suo assistito, ha effettuato un sopralluogo in località Macchioni, la zona dove si è verificato l’incidente. Si tratta di un punto caratterizzato da una fitta vegetazione, una zona impervia, non particolarmente adatta alla caccia al cinghiale in braccata.
Proprio le caratteristiche del terreno e della vegetazione sono state probabilmente concause dell’incidente durante il quale ha perso la vita il cacciatore di Guardiabruna, perché in quelle condizioni mantenere dei livelli di sicurezza accettabili per i partecipanti alla braccata è abbastanza difficile.
Secondo l’avvocato Nicolucci, inoltre, la dinamica dell’incidente non è ancora affatto chiara, perché sarebbero almeno due, uno dei quali proprio il suo assistito, i cacciatori che hanno sparato nei pressi dei luoghi dove poi è stato ritrovato il corpo senza vita dello sfortunato compagno.
Nicola Costanzo, classe ’56, è stato raggiunto da un solo proiettile al capo, morto evidentemente sul colpo.
Ieri, dopo l’autopsia a Vasto, la salma è stata riconsegnata alla famiglia. Oggi pomeriggio, allle ore 14 a Guardiabruna, saranno celebrati i funerali.
(foto di repertorio)
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