AGNONE – Ha la voce rotta dall’emozione. Quasi timidamente annuncia alla nostra redazione, al fine di darne conto all’opinione pubblica, di aver donato un paio di centinaio di mascherine al Pronto soccorso dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone. Ha fatto un bel gesto, di solidarietà e di vicinanza nei confronti di medici e paramedici dell’ospedale cittadino, ma non vuole apparire, non vuole mettersi in mostra. E allora perché hai chiamato la nostra redazione? Gli chiediamo, quasi stupiti. E l’imprenditore agnonese, una delle tante partite Iva del nostro grande Paese, spiega: «Per far capire che non tutti i gesti di solidarietà finiscono sulle prime pagine dei giornali. Per una notizia riportata, donazioni a ospedali, ce ne sono altre dieci o forse cento che non arrivano sotto i riflettori. Ma ci sono ed è quello l’importante, che ci siano. Perché in questo momento di crisi ed emergenza sanitaria chi può deve dare il proprio contributo, anche piccolo e modesto, senza farsi necessariamente pubblicità. Conta il gesto, la gratuità di chi lo compie, non sapere chi è stato a donare una, due, cento o mille mascherine al Pronto soccorso di un ospedale di periferia e di montagna come il “Caracciolo” di Agnone». Parole che fanno doppiamente onore alla persona in questione, un picco grande imprenditore agnonese, uno di noi, un amico, un bravo padre di famiglia. A lui, in forma anonima come ci ha chiesto, va il nostro ringraziamento, a nome di tutta la comunità che come testata giornalistica di riferimento dell’Alto Molise abbiamo l’onore e l’onere di rappresentare. Grazie! Grazie due volte!
Francesco Bottone