CASTIGLIONE MESSER MARINO – Un solo consiglio regionale, un solo governatore, una sola giunta, metà degli uffici, metà della spesa per la gestione della cosiddetta politica, ma anche una sola azienda sanitaria ad esempio, servizi unificati, in ultima analisi meno poltrone per gli amici degli amici.
Non è una delle solite balle sparate dal premier Renzi, ma è quello che si potrebbe ottenere, concretamente, se l’Abruzzo e il Molise, intese come Regioni, tornassero ad essere una sola istituzione.
Non un’annessione del piccolo, inutile e costoso Molise al più grande Abruzzo, ma una riunificazione. Con pari dignità e con la ovvia garanzia delle presunte identità locali.
Il Molise è nato, come Regione, per un capriccio della Dc, la balena bianca che negli anni ‘60 faceva il bello e cattivo tempo. Ora, in tempi di spendig review, l’esistenza di un inutile carrozzone come la Regione Molise, poco più di trecentomila abitanti, non è più sostenibile e accettabile.
Solo un cretino o un politico (spesso le due cose coincidono, ndr) attaccato alla poltrona potrebbero essere contrari a questa proposta di riunificazione.
Un’idea lanciata sull’Eco on line, nei giorni scorsi, da Fabio Mucilli di Castiglione Messer Marino (nella foto a destra, ndr), storico esponente radicale, impegnato da sempre in politica, ma in una politica che parte dal bassa, una democrazia vera, dove a decidere è il popolo sovrano.
Un’idea che ha suscitato un certo clamore, anche mediatico.
Il Centro, maggiore testata giornalista cartacea abruzzese, ha ripreso la notizia e anche la stampa molisana ha dato spazio alla provocatoria uscita di Mucilli.
Questi i fatti: Mucilli ha scritto una lettera aperta ai sindaci di Castiglione e di Agnone, a tutti i consiglieri comunali dei due centri dell’Alto Molise-Vastese, per proporre loro di mettersi a capo di un movimento culturale e politico che possa sfociare in un referendum con il quale gli abruzzesi e molisani siano messi in grado di esprimersi sulla riunificazione delle due regioni.
Il discorso è semplice: Frattura e D’Alfonso, insieme ai consiglieri regionali di Abruzzo e Molise, non faranno mai una cosa del genere, non voteranno mai per una riduzione delle poltrone da spartirsi; e allora lo deve fare il popolo. In attesa di registrare l’eventuale presa di posizione del sindaco di Agnone, Michele Carosella, offriamo ai lettori la posizione espressa dal primo cittadino di Castiglione Messer Marino (al centro nella foto in alto, ndr), Emilio Di Lizia.
«La proposta di Mucilli mi trova sostanzialmente d’accordo. – spiega il sindaco abruzzese che vive in Molise, ad Agnone (ha sposato una molisana, ndr) – Riunificare le due Regioni porterebbe intuibili vantaggi non solo in termini di risparmio per la gestione dell’apparato politico, ma anche per quanto riguarda i servizi al cittadino».
Certo, meno poltrone, meno auto blu, meno assessori, meno consiglieri. Ma i servizi? Ci faccia capire.
«Penso al comparto sanitario e a tutto ciò che significa per i pazienti dell’Alto Vastese, ad esempio, non poter essere ricoverati , in caso di emergenza-urgenza, presso l’ospedale di Agnone a causa della cosiddetta mobilità passiva. Tra l’altro questa proposta di Mucilli si inserisce ottimamente nel discorso sulle macro-regioni che da tempo si porta avanti».
Quindi l’idea le piace: Abruzzo e Molise nuovamente insieme.
«Certo. L’unico dubbio che mi sento di esprimere è che forse, nell’ottica molisana, questa riunificazione verrebbe vista come un’annessione all’Abruzzo e così non deve essere. Vorrei, quindi, che questa idea fosse ben compresa dai molisani e magari che proprio il Molise si faccia avanti come capofila di questa proposta. Inoltre credo che al momento si tratti soltanto di un movimento di idee lanciato da una élite intellettuale, ma non ancora di popolo».
E’ evidente, ma è anche vero che tutte le idee, anche le rivoluzioni, partono e sono partite, storicamente, da una élite. E’ il lievito che fermenta la massa.
E Mucilli propone proprio che Castiglione e Agnone, come Comuni, si mettano alla testa di questo movimento che dovrebbe poi sfociare in un referendum, secondo quanto previsto dalla carta costizionale. Che ne pensa? Si può fare?
«Come Comune non abbiamo grosse disponibilità economiche e per organizzare convegni, conferenze e momenti di approfondimento per analizzare al meglio la proposta di Mucilli ci voglio soldi e la partecipazione di esperti. Tuttavia ho già preso contatti con gli amministratori di Agnone al fine di vagliare una comune linea che possa vedere protagonisti i due enti».
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com