Assofarm, unitamente a Federfarma, nel prendere atto dell’intervenuta imposizione di un prezzo massimo di vendita delle mascherine di protezione verso il corrispettivo di € 0,50, al netto dell’IVA, così come fissato nell’ordinanza del Commissario straordinario di Governo n. 11/2020 pubblicata sul sito del Governo, evidenzia quanto segue: «Si ritiene che le vendita delle maschere verso il corrispettivo imposto di € 0,50 realizzi evidenti danni economici nei confronti delle numerosissime farmacie che si sono approvvigionate dei beni a prezzi senz’altro superiori, nell’intento di venire incontro alle manifestate quanto numerose richieste dei propri pazienti».
Si ribadisce che Assofarm, nell’interesse delle farmacie ma sopra tutto dei cittadini, «ha ripetutamente richiesto l’indicazione di una percentuale fissa di ricarico commerciale sulle mascherine uguale su base nazionale».
Assofarm e Federfarma hanno dunque richiesto urgenti chiarimenti al Commissario straordinario in merito:
1. alla fissazione di un congruo arco temporale che consenta alle farmacie di vendere le scorte di mascherine acquistate a prezzi superiori a quelli imposti per la vendita;
2. alle procedure da seguire, a far data da oggi, per cedere al pubblico le mascherine al prezzo imposto di € 0,50, richiedendo alla Parte pubblica di farsi carico del differenziale tra prezzo di acquisto (se superiore a € 0,50) e prezzo di vendita imposto;
3. all’indicazione circa i fornitori dai quali acquistare a prezzi congruenti con quelli fissati per la vendita al pubblico, nella consapevolezza che le attuali
dinamiche di mercato rendono pressoché impossibili approvvigionamenti a margini inferiori a quello di € 0,50.
«Sulla base delle considerazioni sopra sintetizzate, e in attesa di conoscere gli orientamenti del Commissario straordinario, si prega di voler fornire opportune indicazioni alle farmacie associate affinché, all’atto della vendita delle mascherine a prezzo imposto sia opportunamente conservata la documentazione fiscale e amministrativa di riferimento che evidenzi lo scarto tra prezzo di acquisto e prezzo di cessione, al fine di richiedere alla Parte pubblica il differenziale tra costi e ricavi. – si legge in una nota di Assofarm e Federfarma – Tale iniziativa, dettata dal senso di responsabilità della categoria, sembra essere, al momento e in attesa di conoscere il parere del Commissario straordinario, l’unica praticabile, considerando che l’astensione dalla vendita delle mascherine varrebbe a realizzare la sottrazione, nei confronti della cittadinanza, di beni essenziali per la tutela della salute, con le facilmente ipotizzabili deleterie conseguenze a carico delle farmacie e della popolazione».
Prezzo fisso per le mascherine, Assofarm e Federfarma: «Danni economici per le farmacie»
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